TORINO - Il clima di serenità della vigilia del derby della Mole è durato meno di 24 ore. Al fischio finale, infatti, è scoppiata una “guerra” mediatica tra Torino e Juventus che non si ricordava da tempo. Colpa dei media tradizionali, o dei social media, poco importa: il post-partita è durato così più di qualche ora a suon di battute e comunicazioni ufficiali..

E’ cominciato tutto con l’intervista rilasciata da Antonio Conte a fine gara. Come solitamente succede dall’inizio del campionato, incalzato da giornalisti su prestazioni che lontanamente ricordano la squadra degli ultimi due anni, il tecnico bianconero ha detto la sua: “Abbiamo tenuto palla per 70 minuti e diventa normale che ci siano più azioni sulle quali discutere”. Apriti cielo: l’ufficio stampa del Torino ha risposto con tanto di comunicato ufficiale dal titolo “Come conta Conte?” in cui si riportano i dati della Lega Calcio, secondo i quali il possesso palla sarebbe stato 52% in favore della Juve contro il 48% del Toro.

Ma la Juventus non ci sta. E, visto anche le polemiche dopo la gara col Chievo, si è affidata a Twitter per rilanciare statistiche sull’assenza di vittorie dei granata da 18 anni: "Non siamo forti in matematica, ma fino a zero come i tiri nello specchio del Torino ci arriviamo."

Una guerra che ha visto anche i tifosi delle due squadre fare retweet e condividere i link di interviste e comunicati. Anche per questo il Torino, citato nel Tweet dei bianconeri, ribatte con allusioni ironiche agli scudetti: "Non vi buttate giu', fino a 31 (ops 29) ci siete arrivati".

Insomma, un pomeriggio di fuoco dopo la partita giocata a ora di pranzo. Sarcasmo che ha rimarcato la rivalità tra le due squadre e messo da parte il fair play. In questa giornata di ordinaria follia mediatica, anche Carlitos Tevez ha voluto dire la sua. E anche lui, con un tweet, pare aver abbracciato appieno il ruolo di leader con la 10. Non ha voluto infatti risparmiare ai tifosi bianconeri (e non solo) i danni riportati dopo il fallo di Immobile. Una caviglia veramente malconcia, mostrata in quattro istantanee e accompagnata anche da tono polemico, dimostrando di aver capito, nonostante siano passati solo pochi mesi, il clima che si respira in Italia attorno alla Serie A.