Niente da fare, il tabù-derby resiste e persiste. I 18 anni senza una vittoria in un derby per il Toro diventeranno 19, e gli anni senza segnare un gol alla Juventus diventeranno 12 (l'ultimo nel 2002, di Cauet). Il terzo derby di Conte in panchina se lo aggiudica la Juventus, come i primi due, in una partita scarna di emozioni, ma ricca di calore. Il match-winner è francese, ha sostituito più che dignitosamente Pirlo - in panchina -, e si chiama Pogba. E' il suo terzo gol a Padelli, su un totale di sei gol in Serie A. Non male come media.
Specchio - Le due squadre sono due entità speculari: 3-5-2 da un lato, 3-5-2 dall'altro. Come Conte fece due anni fa, anche Ventura ha ormai dimenticato il tanto amato 4-2-4. I centimetri in attacco sono pochi, da una parte e dall'altra. Si sfidano le coppie Tevez-Giovinco e Cerci-Immobile, con quest'ultimo punta dell'iceberg (185 cm). Tuttavia, la rapidità di questi giocatori serve a poco, se non a guadagnare qualche fallo in zona d'attacco. Le azioni si contano sulle dita di una mano, neanche. Tiri da fuori, poco altro, ma la porta il Toro non la vede mai, e la Juve, quando lo fa, serve polpette facili da raccogliere per Padelli. Nei primi 45 minuti, intensi sì, sul piano fisico, ma che in quanto ad emozioni lasciano parecchio a desiderare, i brividi ai tifosi bianconeri li fa venire solo Immobile - oggi, più immobile che mai - che stende con un'entrataccia da dietro Tevez. L'Apache si tiene la caviglia, esce per qualche minuto, prima che tutti possano tirare un sospiro di sollievo al suo rientro in campo.
Poco di più - Nella seconda frazione di gioco, con un Masiello in più ed un Rodriguez in meno, il Toro non riesce ad invertire la rotta: i granata provano ad impostare, giocando con criterio, ma quando si lancia lungo per Cerci, il trio BBC (Barzagli-Bonucci-Chiellini) è un sistema elettronico inhackerabile. Al contrario, la Juventus a poco a poco si riscopre padrona del campo, senza però strafare. Il primo brivido è una triangolazione splendida tra Marchisio-Tevez e Giovinco, ma il sinistro della Formica Atomica, tutta sola davanti a Padelli, si stampa sulle gambe di quest'ultimo. E' il momento della svolta, perchè tre minuti più tardi Pogba decide di "purgare" ancora Padelli, dopo la doppietta siglatagli l'anno scorso, quando vestiva la maglia dell'Udinese. Su sviluppo di uno dei tanti corner bianconeri, Tevez, in posizione di fuorigioco non segnalata, colpisce una traversa da due passi, e sulla ribattuta subentra il francesino classe '93 che fa 1-0. Dopodiché, c'è solo tempo per l'espulsione del vice di Ventura, tale Salvatore Sullo, e per una parata plastica di Padelli che nega la gioia del gol in volée a Vucinic. Quando Mazzoleni fischia la fine, l'1-0 vale molto sul piano della classifica, ma i tifosi bianconeri sembrano già essersi dimenticati il gioco spumeggiante, che tanto ha caratterizzato la Juventus di Conte. Più che altro, fra Chievo e Torino, sembra che la dea bendata della sorte stia giocando a favore di Tevez & Co.