La Lazio di Vladimir Petkovic si rimette in carreggiata dopo il ko nel derby di domenica, battendo per 3-1 all’Olimpico il Catania di Rolando Maran nell’incontro valido per la quinta giornata del campionato di serie A. A scapito di una difesa incerottata e del ko di Klose, i biancocelesti danno riscontri confortanti a livello di tenuta mentale con la quarta vittoria interna in quattro partite ufficiali in stagione. Desolatamente preoccupante invece il quadro attuale in casa rossazzurra, che conferma le gravi difficoltà di Spolli e compagni nel gioco e in un affiatamento tattico ancora molto lontano: gli etnei adesso sono nuovamente ultimi in compagnia del Sassuolo e la gara di domenica con il Chievo al “Massimino” assumerà ancora di più i contorni della sfida da “dentro o fuori”.

Petkovic lascia a riposo Hernanes e dietro Floccari, sostituto designato di Klose, lancia Ederson come trequartista nel 4-2-3-1, mentre sull'out sinistro della difesa si rivede Pereirinha. Maran dispone i suoi a specchio rispolverando proprio il 4-2-3-1, con Almiron e Guarente a dare sostanza in mediana e una trequarti innovativa con Plasil al centro e Monzon provato alto a sinistra e l'unica conferma Barrientos a destra: la novità vera e propria però è il riferimento offensivo, con il 19enne Petkovic, protagonista l'anno scorso con la Primavera rossazzurra e nazionale croato Under 21, alla sua prima da titolare in A. Accantonato in panchina Maxi Lopez.

Il costante possesso palla e il pallino del gioco in mano ai biancocelesti, la leggerezza e le imprecisioni nelle rispettive metà campo sono i temi dominanti nella prima frazione. Leggerezza che dà e toglie ad entrambe le compagini in un giro di lancette dal minuto 4: Andujar respinge male una punizione radente di Candreva, dalla traiettoria centrale ma che gli rimbalza a ridosso, Pereirinha raccoglie e appoggia per Ederson che si gira e trova il pertugio per insaccare; subito dopo la difesa laziale frena una percussione di Plasil, uno dei pochi abbondantemente sopra la sufficienza tra gli ospiti, ma nel rimpallo seguente Cana pasticcia e recapita la palla a Barrientos, che stoppa a seguire e salta Marchetti con un pregevole tocco sotto. Catania ordinato nelle ripartenze, ma propenso a perdersi nei fraseggi decisivi e fragile nella propria area di fronte alle sortite laziali, soprattutto sulle palle inattive: appena dopo il pari Lulic coglie il palo sugli sviluppi di un angolo da posizione ravvicinata. Alla mezz’ora Andujar dice no a Candreva, poi al 39’ un altro errore che indirizza la gara, a posteriori definitivamente: Guarente, in ripartenza solitaria dalla propria trequarti, scarica inspiegabilmente alla ceca servendo Lulic, il bosniaco si invola verso il limite dell’area ed elude la flebile opposizione del muro difensivo piazzando la sfera sul lato interno del secondo palo e quindi in rete.

Il primo quarto d’ora della ripresa vede un andamento differente, con gli etnei alla ricerca vana di un fraseggio solido e i biancocelesti propensi a gestire la situazione di vantaggio. Maran prova a dare più brio in avanti con l’inserimento di Boateng e Leto, ma le velleità dei rossazzurri vengono messe a dura prova proprio al 60’, quando Bellusci si fa lasciare sul posto da Onazi e lo atterra mentre è in corsa solitaria verso la porta: era già ammonito, Irrati lo manda sotto la doccia con il secondo giallo. Una percussione solitaria di Boateng, finalizzata con un interno destro di un soffio sopra la traversa, è un messaggio incoraggiante per i sicilani e un monito per i biancocelesti, che rialzano la soglia dell’attenzione con un diagonale di Floccari respinto in angolo con i piedi da Andujar. Catania in avanscoperta, Lazio discontinua ma vicina al terzo gol con Candreva e il giovanissimo Perea, alla prima assoluta in serie A. Petkovic rispolvera Hernanes per l’ultimo quarto d’ora al posto di Ederson, gli etnei (poco prima Tachtsidis per Almiron) continuano a spingere ma senza trovare quasi mai le geometrie per costruire una manovra assidua, sfiancati anche dalla stanchezza. L’ultimo spezzone di gara è un monologo laziale: tentativo a lato di Onazi, Andujar salva su Hernanes che poi sfiora l’incrocio al termine di una ripartenza a ridosso del 90’. Dopo un’altra situazione pericolosa con Gonzalez, i giochi vengono chiusi appena prima dello scadere dei 4 minuti di recupero con il “Profeta”.