Per molti, dopo l’elaborazione dei calendari a luglio, Catania-Parma si prospettava come una partita attraente tra due squadre dal progetto tecnico-tattico volto alla crescita in un ventilato pomeriggio di settembre. A distanza di quasi due mesi, però, la situazione presentata dai numeri della classifica impongono di pensare a tutt’altro scenario.
Si deve vincere, non si può sbagliare. Perché Catania e Parma in queste prime tre giornate non hanno ancora vinto, e se a livello di prestazioni e risultati la situazione per i ducali è relativamente meno drammatica di quella degli etnei, ciò non toglie che tre punti pesanti in un campo mai espugnato nella propria storia sarebbero di un peso inestimabile.
A questo ipotetico esito non vorrebbe nemmeno pensare la piazza rossazzurra, che oggi pomeriggio al “Massimino” (fischio d’inizio alle 15), proverà a sorreggere con presenza fisica e vocale una squadra in evidente crisi tattica e di condizione fisica legata a diversi elementi piuttosto che tecnica. Dopo tre sconfitte si cerca di badare al sodo, lo sa anche Rolando Maran che, complici anche le indisponibilità di Leto e Castro, vara cambio di modulo e di uomini: accantonato il quasi dogmatico 4-3-3, si rispolvera il 3-5-2, con Maxi Lopez al fianco di Bergessio in avanti, Alvarez e uno tra Biraghi e Monzon (in vantaggio lo scuola Inter) sugli esterni e una mediana formata da Plasil e Barrientos interni e Almiron regista. Panchina per Tachtsidis.
L’attesa non è di netto meno delicata in casa Parma, dove il punto raccolto nella prima uscita stagionale contro il Chievo al “Tardini” rimane finora l’unico nel forziere. Contro Udinese e Roma i ducali non hanno demeritato e sono stati puniti dalle disattenzioni, ma un altro ko, soprattutto contro una potenziale indiziata per la lotta salvezza, potrebbe far scattare i primi campanelli di allarme. Roberto Donadoni non cambia nulla, almeno stando a quanto traspare alla vigilia, con il solo dubbio Marchionni-Valdes nella porzione centrale della mediana del 3-5-2: il cileno ha un problema muscolare alla coscia destra, ma fino all’ultimo insidierà l’ex Juve e Fiorentina. Il lanciatissimo Biabiany agirà sull’out destro, in avanti intoccabile la coppia Cassano-Amauri.
Come detto sopra, il Parma non ha mai vinto nella propria storia al “Massimino” in 13 incroci totali tra serie A e B, e oggi cercherà di spezzare quel tabù esterno che solo qualche mese fa, nella passata stagione, il Catania ha infranto al “Tardini”. Nella massima serie rossazzurri ed emiliani si sono sfidati alle pendici dell’Etna per sei volte: il bilancio è di quattro successi dei padroni di casa e due pareggi. Nella passata stagione, il 7 ottobre 2012, finì 2-0 con gol al primo affondo di Gomez e raddoppio di Bergessio nella ripresa. Dirigerà l’incontro il signor Paolo Silvio Mazzoleni della sezione di Bergamo.