Inter-Juventus della stagione 1996-1997 non è citata di solito negli almanacchi di tifosi e dirigenti che rivivono, con le sfide del passato, la vigilia del derby d’Italia. Tuttavia, come in tanti ricorderanno, il 9 marzo del 1997, una decisione arbitrale fu, oltre che giusta, fondamentale nell’assegnazione dello scudetto.
La partita tra le due contendenti per il titolo finale si gioca a Milano in primavera: sette punti di differenza tra i nerazzurri e la capolista Juventus. Una vittoria dell’Inter accorcerebbe la distanza a meno quattro, mentre un’eventuale vittoria bianconera metterebbe la parola fine al campionato. L’arbitro designato e' il viareggino Collina, il più bravo all’epoca, scelto dai vertici AIA per arbitrare la partita che vale una stagione intera.
Il dramma accade “relativamente” presto: minuto 8 del primo tempo, Zanetti è protagonista di un lancio intercettato da Zamorano che, facendo da sponda per lo scatto del numero 23 Maurizio Ganz, lancia l’attaccante davanti a Peruzzi. Il portierone bianconero para ma non trattiene e permette a Ganz di spingere in rete. Equilibrio spezzato, esultano i giocatori dell’Inter, mentre tutta la Juve protesta per fuorigioco. Il guardalinee non sbandiera e Collina decide di convalidare il gol. L’incantesimo del vantaggio nerazzurro si rompe però dopo qualche minuto: l’arbitro di Viareggio cambia idea e annulla il goal dell’1-0. "Fuorigioco netto" sarà il verdetto della moviola, due metri e sessanta centimetri.
L’offside era sembrato piuttosto evidente (viste appunto le proporzioni), talmente chiaro da costringere Collina a parlare col suo assistente prima e con il capitano dell’Inter, Bergomi, poi per riferire della decisione. Non soddisfatto, il direttore di gara va verso la panchina, dove siedono l’allenatore Hodgson e Facchetti. Il mister, con buon spirito inglese, e lo stesso Facchetti accettano la decisione senza batter ciglio. Una pace che dura giusto il tempo di una partita. A fine gara, il presidente Moratti, probabilmente in preda all’insoddisfazione per aver guadagnato un punto e averni persi due, non si da’ pace e dichiara: “In 45 anni di calcio non mi era mai capitata una cosa del genere. E' stata inventata una nuova regola. Abbiamo visto qualcosa di molto futuristico, anche se il fuorigioco c'era. Il gol era stato assegnato ed è inconcepibile che venga annullato per le proteste degli avversari".
Una dichiarazione che mantiene la tradizione di eterna rivalità tra i due club e lancia, invece, una novità sul panorama calcistico nazionale. Il designatore dell’AIA permette, infatti, a Collina di presentarsi davanti alle telecamere e chiarire la sua decisione. Un inedito (che rimarrà tale) per arbitri, per società e per tifosi, mentre sul fronte Inter-Juve, nonostante il passare degli anni, i cambi di allenatori, i campioni e le maglie, l’antagonismo ha niente di nuovo o originale. E in queste due citazioni è racchiuso il sapore unico di una sfida senza tempo.
“Sono tifoso dell'Inter e di tutte le squadre avversarie che a turno incontrano Milan e Juve" (Peppino Prisco, Vice-presidente Inter dal 1963 al 2001)
“La vera gara tra noi e le milanesi sarà tra chi arriverà prima: noi a mettere la terza stella, loro la seconda" (Gianni Agnelli, presidente Juventus dal 1947 al 2003).