Quattro gol alla volta e allora è già tempo di farsi qualche domanda. La Lazio incassa l'ennesimo poker da una Juventus palesemente superiore e dopo sole due giornate di campionato ha una complicata matassa da districare. L'anticipo di sabato sera ha messo a nudo tutte le pecche di una squadra ancora senza un'identità ben precisa. Dopo il 4-0 in Supercoppa, arriva un altro risultato pesante: il 4-1 dello Juventus Stadium ha ben poco da essere discusso.

Sono infatti nuovamente emersi tutti i limiti di una rosa inadeguata per affrontare un avversario di questo calibro. Da dove partire? Forse più che dal condannare la squadra e i giocatori, ci sarebbe da interrogarsi su alcune operazioni societarie apparse cervellotiche (se Novaretti è quello del 3-1 la colpa è sua o della coppia Lotito - Tare che ha scelto di puntare su uno sconosciuto preso a parametro 0 in Messico?). Servivano minimo tre giocatori e tutti lo sapevano: un difensore dominante, un centrocampista di qualità, un attaccante di livello e se proprio ci scappava, magari anche un terzino destro. È arrivato Biglia, e basta.

I vari Felipe Anderson, Perea, Novaretti e in ultima istanza un portiere albanese come Berisha (serviva?) non sono assolutamente garanzie o operazioni da società che punta a crescere. Anzi, nelle ultime ore le partenze di Kozak – che è tutto sommato un affare visti gli 8 milioni sborsati dall'Aston Villa – e Rozzi (al Real Madrid B), hanno destato comunque qualche perplessità. In sostanza la Lazio ha operato in zone di campo nelle quali era già coperta e le difficoltà di Petkovic, costretto a passare in assenza di Mauri dal 4-1-4-1, al 4-2-3-1, salvo poi ricredersi sul doppio regista, testimoniano il momento-no.

Klose è apparso per l'ennesima volta abbandonato a sé stesso, Candreva fa quel che può, ma da soli loro due non bastano. Basta vedere la partita contro la Juventus di sabato: la Lazio ha calciato per ben 16 volte verso la porta di Buffon, ma qualcuno ricorda una nitida occasione da rete dentro l'area di rigore? Qualcuno ha in memoria qualcos'altro se non – seppur a volte pericolosi – tiri dalla distanza?

Tutte queste domande fanno da corollario ad una situazione che in parte potrebbe essere ancora rimessa in piedi. C'è tempo fino alle 23 di questa sera prima della chiusura del mercato. Yilmaz interessa davvero? La smentita di Lotito è solo di facciata? Le operazioni sulle quali sta operando davvero la società quali sono? Si parla di Quagliarella, Maxi Lopez e Borini, ma servirebbe come il pane anche un altro difensore, non il Novaretti di turno, ma uno bravo davvero, un Astori tanto per fare un nome. Le ultime ore di mercato sono decisive: la Lazio migliorerà oppure no? Domande, su domande e ancora domande.