Non è stata l'ultima cena. Quindi stavano solo scherzando. Tra burle e sotterfugi. Forse no. Allegri resta al Milan, lo comunica Berlusconi. Lo comunica il Milan. Come la cosa più semplice del mondo. La più naturale. Resta, perché c'è “fiducia e reciproca stima”. Talmente tanta che il contratto in scadenza nel 2014 resta lì, intonso. Niente rinnovo almeno per ora. E sibilline risuonano le parole rilasciate, dopo la decisione di lasciare Max alla guida della squadra, dopo il terzo posto di quest'anno. “Si è parlato del tipo di gioco che il Milan deve praticare..”. Per tradurla in breve: gente come El Shaarawy non può che essere sul terreno di gioco. Mai e poi mai a bordo campo. Il Berlusconi esteta del calcio, concepisce il bello prima dell'utile. Il balletto offensivo, prima della copertura perfetta.

 

Allegri accetta e a quanto pare si adegua. Non sorprende tanto il sapiente oratore Silvio o il mediatore Adriano, quanto proprio lo spigoloso Max. Condottiero di carattere, che cade sul più bello. Pensa caro Allegri, come ne saresti uscito da trionfatore presentandoti a quella cena promessa, per dispetto rinviata e infine riuscita, dicendo “Caro Presidente grazie di tutto, ma me ne vado.”. Pensa che bello lasciare da parte per una volta i due milioni e mezzo di motivi che ti tengono a Milanello e prendersi una soddisfazione. Mostrare orgoglio e sorriso e salutare baracca e burattini. Da vincitore. Sul campo, con un capolavoro mai riconosciuto di ricostruzione, dopo l'addio dei totem T.Silva e Ibrahimovic, e ancor più fuori dal campo.

 

La Roma, giovane e forte, in rampa di lancio. Disposta a offrirti tutto. Progetto e mercato. E invece hai scelto di restare. Rinviando forse solo momentaneamente il tuo distacco dai colori rossoneri. Alla prima difficoltà tuoneranno ancora dall'alto critiche, giuste o ingiuste che siano. Sulle tue scelte e sulle tue idee. Potevi rendere questa cena “gossippara”, sponsorizzata, e sinceramente un poco nauseante, l'ultima.