Allenatori che spiattellano in pubblico dinamiche di spogliatoio, giocatori che insultano gli stessi tramite i social network o che si dicono felici per il gol di un compagno di Nazionale, nonostante proprio quel gol sia costato alla propria squadra la sconfitta nella finale di Coppa Italia, la persona che cura la rassegna stampa del presidente Pallotta immortalata con la sciarpa della Lazio durante la premiazione della squadra biancoceleste. La Roma del post-derby è questa: schizofrenica, uterina, sprovveduta, paradossale, contraddittoria e rispecchia appieno i primi due anni della gestione americana.
A tre giorni dall'infausta partita, tutti stanno ancora aspettando l'annuncio del nuovo allenatore che dalle segrete stanze di Trigoria avevano previsto addirittura per il 27 maggio. Ma Allegri tentenna e attende gli sviluppi del possibile, ma non più sicuro, meeting con il presidente Berlusconi ad Arcore, previsto per giovedì. Una situazione che non piace affatto alla dirigenza capitolina che ha deciso di mettere pressione al cunctator, chiedendogli una scelta rapida e, magari, le dimissioni da allenatore del Milan.
Nel frattempo, Franco Baldini si è riunito con Walter Sabatini, l'avvocato Baldissoni e tutta la dirigenza capitolina per fissare i paletti delle strategie future, prima di prendere un volo per Londra. Per comunicare le dimissioni a Pallotta, già nella capitale londinese? Per vendere Stekelenburg al Fulham o De Rossi al Chelsea? Possibile, anche se è molto più probabile che sia volato in Inghilterra per incontrare la propria compagna. L'ex manager della nazionale inglese ha commesso molti errori in questi due anni ma, a differenza di altri, è stato l'unico a metterci la faccia dopo la sconfitta contro la Lazio.
Cosa che non ha fatto, ad esempio, il presidente James Pallotta che all'indomani del match ha abbandonato subito la Capitale senza avere un confronto con squadra e dirigenti e, soprattutto, con Francesco Totti, ancora in attesa di indicazioni sul rinnovo di un contratto in scadenza nel 2014. C'è chi parla già, forse in maniera un po' troppo affrettata, di gelo tra società e capitano. Il diretto interessato ha dichiarato ieri a France Football di avere offerte dall'estero, senza fare nomi.
I Los Angeles Galaxy stanno pensando a lui per il dopo Beckham, mentre l'ambizioso Sydney sogna di riunire sotto lo stesso tetto Del Piero e Totti. Nei paesi arabi sono pronti a ricoprirlo d'oro, mentre in Brasile gli sponsor farebbero carte false per portarlo in patria la stagione che precede i Mondiali. In Europa ci sono stati dei sondaggi di Psg e Sion, ma nulla di più. Nonostante si parli senza esito di prolungamento ormai da febbraio, l'uomo dei record è il primo a dirsi ottimista in merito ad una sua permanenza in giallorosso.
Il cielo è, dunque, plumbeo su Trigoria e all'orizzonte inizia a stagliarsi un immenso iceberg, di cui gli argomenti qui trattati rappresentano solamente tre punte.