Da 28 anni a questa parte, il 29 maggio i tifosi juventini si fermano e ricordano idealmente le 39 persone decedute nell’atroce notte dell’Heysel. Era il 1985 e a Bruxelles la Juventus si apprestava a vincere quella che sarebbe stata la sua prima Coppa dei Campioni della storia, in una partita contro il Liverpool che alla fine si giocò in un clima quasi surreale. I fatti sono noti e di quella tragica notte rimangono solo i racconti dei superstiti e le foto che testimoniano una follia cieca, che alla fine lascio a terra 39 morti e causò oltre 600 feriti. Una follia cieca nata da una organizzazione deleteria e da uno stato fatiscente, ma soprattutto dalla violenza degli hooligans inglesi, che in quegli anni erano ancora particolarmente conosciuti per la loro ferocia.
Nonostante la tragedia, diffusa anche in tv a livello mondiale, la partita si giocò per evitare ulteriori problemi di ordine pubblico, per quanto molti giocatori juventini ammisero successivamente di non essere pienamente coscienti di cosa fosse successo, tanto da arrivare a festeggiare la vittoria della Coppa, nonostante intorno si respirasse un’atmosfera di morte. La prima vittoria di prestigio a livello internazionale della Juventus fu così macchiata con il sangue in modo indelebile, ma nei giorni successivi furono numerosi i giocatori bianconeri a sostenere di non essere stati messi al corrente dei fatti, e che diversamente non avrebbero probabilmente accettato di giocare quella partita.
Oggi, a distanza di 28 anni da quella che è ormai comunemente chiamata la “Strage dell’Heysel”, sono numerosi i tifosi juventini che stanno ricordando su Facebook e Twitter quelle 39 vittime (32 italiani, 4 belgi, 2 francesi e 1 irlandese), anche in risposta alle tante, troppe, volte in cui negli stadi italiani le tifoserie avversarie irridono e insultano quei morti, dimenticando, forse, che non erano semplicemente juventini, ma esseri umani che hanno perso la vita per una partita di calcio.
Anche la Juventus, tramite il sito ufficiale, ha voluto ricordare quella tragica notte con un comunicato: “Sono passati 28 anni, ma ancora oggi, ripensare a quella notte lascia sgomenti. Ancora quasi non si riesce a credere che sia potuto accadere davvero, perché una simile follia è tanto assurda e crudele da sembrare irreale. Il 29 maggio 1985, 39 persone innocenti perdevano la vita allo stadio Heysel di Bruxelles. Si doveva giocare la finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool, ma quella che doveva essere una serata di gioia e di sport, improvvisamente si trasformava in un incubo. Da allora, il 29 maggio può solo essere un momento di dolore, di silenzio, di riflessione. La tragedia dell’Heysel e le sue vittime non saranno mai dimenticate: per ognuna di loro è stata posizionata una stella nello Juventus Stadium, una parte del J-Museum è loro dedicata e i famigliari possono accedervi in qualsiasi momento. Ma questi piccoli gesti non nascono solo dal desiderio di onorare la loro memoria. Vogliono essere un monito, per tutti. Perché ognuno di noi ha il dovere di ricordare. Perché una simile follia non dovrà più accadere. Mai più.”