Poteva finire in tragedia la festa organizzata a Corato, in provincia di Bari, per celebrare lo scudetto della Juventus con ospiti davvero d’eccezione: Antonio Conte, Bonucci e Marchisio. Erano in più di duemila arrivati da tutta la Puglia, cinquanta euro procapite, quaranta per i soci, e la promessa di un autografo o una foto con i propri beniamini e invece quasi non tornano a casa tutti con un occhio nero. Tifosi, allenatore e calciatori. Questi ultimi sono stati costretti letteralmente a darsela a gambe scortati dalle guardie del corpo tra spintoni, urla, caos, bambini in lacrime. Chiusi nelle proprie camere d’albergo per sfuggire alla folla inferocita che voleva entrare e lamentava un trattamento da animali da fiera. Gridava e batteva pugni e calci su porte e finestre della struttura presa d’assalto sotto gli occhi inermi del servizio d’ordine andato letteralmente nel pallone. Un centinaio di tifosi che gridavano: “Restituiteci i soldi”.
Alla fine la festa non si è tenuta, Conte e i suoi hanno fatto appena in tempo a salire sul palco e a dire due parole, poi sono dovuti andare via fra il panico generale. Sono persino dovute intervenire le forze dell'ordine, carabinieri e polizia, per sedare gli animi perché la situazione era completamente sfuggita di mano a organizzatori e stewart del posto. Con il coinvolgimento delle Questure e dei comandi dei carabinieri si è proceduto lentamente a far defluire la folla tra le strade di campagna della struttura ricettiva, con non poche difficoltà. Non ci sarà stato tempo ma Conte, legatissimo a Bari, ha commentato solo “Mi dispiace, questa città mi è rimasta nel cuore, tiferò sempre per voi”, ma nessun accenno o domanda posta dai giornalisti sul caso calcioscommesse che lo ha visto coinvolto con la sua vecchia squadra. "Volevamo festeggiare con i tanti tifosi accorsi ma a causa della scarsa organizzazione questo non e' stato possibile": e' il rammarico su Twitter di Leonardo Bonucci all'indomani della festa.