Dopo due anni gettati al vento, la dirigenza della Roma si trova nella condizione di non poter più fallire la scelta dell'allenatore in vista della prossima stagione. Nel giorno del ritiro di Sir Alex Ferguson, le dichiarazioni più importanti in questo senso arrivano da un suo ex giocatore, Laurent Blanc. Il francese, pur confermando i contatti di febbraio con i capitolini, ha ammesso di non essere sulla medesima lunghezza d'onda con gli stessi, lasciando pochi margini di manovra anche in ottica futura.

Intanto Massimiliano Allegri e Walter Mazzarri, i due principali candidati alla successione di Aurelio Andreazzoli, hanno rinviato ogni decisione ad obiettivi stagionali matematicamente raggiunti, segno che la loro permanenza sulle panchine di Milan e Napoli è tutto fuorché sicura, anche se non da escludere a priori. La sfida di rilanciare un progetto arenatosi troppo presto attrae entrambi e nelle ultime ore le quotazioni dell'ex blucerchiato sono in costante ascesa, nonostante la prima scelta degli uomini mercato di Trigoria rimanga il tecnico rossonero.

La Roma ha fretta e vuole chiudere il capitolo allenatore il prima possibile, nella consapevolezza che in vista di un probabile (ed ennesimo) restyling, non sia più eludibile un confronto diretto e a 360° con la nuova guida tecnica. Lontani anni luce per filosofia di gioco e credo tattico, i due toscani sono accomunati da una convinzione molto forte: la rinuncia al regista classico di centrocampo (per informazioni chiedere ad Andrea Pirlo e Luca Cigarini), quello che un tempo veniva chiamato il 'fine dicitore di gioco'. Ecco perché, ad esempio, il nome di Radja Nainggolan sarebbe perfetto in ogni caso. Lo stesso Daniele De Rossi potrebbe trarre nuova linfa da un sistema di gioco che prevede più muscoli che geometrie davanti alla difesa e vivere magari la stagione del definitivo rilancio.