Che gli scudetti siano 29 o 31 a noi poco importa: quello che conta è che da due anni la Juventus è tornata ad occupare un livello di eccellenza tra le squadre italiane, dopo l'anno di purgatorio in Serie B ed alcune stagioni dove le idee sembravano confuse e sembrava che la favola non si potesse più ricreare. Merito di un progetto fatto di grande intelligenza, molto lavoro e applicazione da parte di tutti, che ha un padre putativo riconosciuto da tutti, Antonio Conte. Il tecnico pugliese infatti ha saputo trasmettere al gruppo una mentalità vincente, una grandissima cultura del lavoro e del sacrificio, che in Italia ha ripagato pienamente il sudore versato a Vinovo.

Conquistata però la supremazia indiscussa in Italia, davanti al tecnico Italiano e alla dirigenza della Juventus si prospetta ora una nuova sfida: far funzionare il modello-Juve anche in Europa. L'impresa non si presenta semplice, anche perchè la squadra torinese non potrà lottare ad armi pari, sul piano economico, con le grandi potenze del continente: il modello tedesco e gli sceicchi sparsi in tutta Europa sono dei formidabili concorrenti dal portafoglio praticamente illimitato. Servirà perciò una precisa analisi per concentrare gli sforzi economici nel tentativo di reperire rinforzi mirati, che sappiano colmare gran parte del gap con gli squadroni europei. Cerchiamo di capire perciò dove e come si potrebbe migliorare questa squadra per poter essere protagonista anche nella massima competizione europea.

Incisività in zona gol

Basta un dato per inquadrare quello che a conti fatti è il difetto più evidente di questa squadra: sommando tutti i gol del centrocampo e confrontandoli con quelli di tutto il reparto avanzato bianconero la differenza è attualmente di soli tre gol in favore dell'attacco. Da ciò si ricava certamente la conclusione che la mediana bianconera ha una qualità incredibile, ma il dato è certamente un'anomalia. Sfruttare gli inserimenti dei centrocampisti infatti presuppone una manovra offensiva ed un baricentro piuttosto alto: difficile puntare su un inserimento se invece si affronta una partita con poco possesso palla e dove le principali occasioni possono arrivare in contropiede. Il limite si è evidenziato sopratutto contro il Bayern Monaco, l'unica sfida affrontata dalla squadra di Conte in palese inferiorità rispetto al proprio avversario: in circostanze del genere sarebbe importante essere molto cinici in zona gol, per sfruttare al meglio le poche occasioni concesse dall'avversario. Ecco che quindi nella prossima campagna acquisti la Juventus non potrà prescindere dal ricercare un calciatore dal killer instinct sottoporta.

Coraggio nel cambiare modulo

Il 3-5-2 di Antonio Conte (che nelle ultime giornate si sta trasformando in un 3-5-1-1) ha dato grandissimi risultati in Italia, ma non è un caso che tra le otto squadre arrivate ai quarti, la Juve era la sola ad adottare questo schieramento. In campionato il modulo va a gonfie vele e c'è una semplicissima spiegazione: nella maggior parte dei casi, nel proprio torneo nazionale ci si trova ad affrontare squadre più deboli, che vengono sopravvanzate anche solo facendo leva su un'intensità di gioco maggiore. In Europa invece le squadre affrontate sono sempre al proprio livello o ad un livello superiore, da un certo punto in poi della competizione. E il 3-5-2 manifesta i suoi limiti, sopratutto sugli esterni.  Il modo di giocare quando si adotta questo modulo infatti prevede come ali di centrocampo due giocatori bravi a spingere, ma che devono essere anche molto disciplinati dal punto di vista tattico e devono saper difendere. Gli interpreti ideali di questo ruolo sono giocatori di grande agonismo fisico, in grado di tornare e bravi anche nel lavoro di copertura, ma spesso risultano poco talentuosi e poco abili a creare la superiorità numerica nell'uno contro uno.

Si pone come necessario quindi un cambio di modulo, per permettere l'acquisto ed il collocamento su una fascia di un calciatore che si occupi principalmente della fase offensiva, e che sia capace di saltare con facilità l'avversario. Fino ad oggi infatti la Juventus per vincere le partite deve necessariamente sviluppare una manovra corale ed essere fisicamente al 100%: con un'ala talentuosa ed un centravanti con grande senso del gol potrebbe disporre anche delle armi per vincere le partite in cui gioca male. A voi lettori il toto-nomi..