Alla vigilia del derby di Torino, che potrebbe già consegnare alla Juventus il secondo scudetto consecutivo, Antonio Conte si è presentato di fronte ai giornalisti per l’usuale conferenza stampa che precede le partite.

La stracittadina del capoluogo piemontese non è l’unico argomento del momento, tanto che le prime parole di Conte sono per l’impresa compiuta dal Bayern contro il Barcellona e quanto abbia modificato la percezione dell’eliminazione subìta dai bianconeri a spese dei tedeschi: “La partita di martedì del Bayern contro il Barcellona ha confermato sicuramente la forza di questa squadra, però dico anche che non ci deve consolare. Abbiamo capito qual è la nostra dimensione, però dobbiamo migliorare, questo è fuori dubbio, perché siamo la Juve e dobbiamo guardare verso l'alto”.

Quello di domani sarà il primo derby da allenatore di Conte, complice la squalifica dell’andata, e il tecnico bianconero ha sottolineato come sia sempre una partita speciale, avendo anche visto il suo esordio da giocatore: “Il derby è sempre una partita importante e sono sempre incontri molto particolari. Ne ricordo due in particolare: quando noi vincemmo lo Scudetto e il Toro retrocesse, perdemmo entrambe le partite.  Bisogna tenere le antenne dritte perché i valori sulla carta non contano e siamo ad un punto del campionato in cui i punti sono importanti per noi e per il Torino, ma mi auguro che entrambe le squadre alla fine possano centrare il proprio obbiettivo”.

La possibilità di vincere lo scudetto già domani passa per l’impegno di stasera del Napoli a Pescara. Conte ammette che guarderà la partita, ma poi riflette su quali possano essere i rischi di vincere il campionato durante un derby: “Sicuramente guardiamo la partita, perché siamo in ritiro; la guardiamo, ma  siamo sereni perché sappiamo che poi domani ci aspetta comunque una battaglia. Già il fatto che ci poniamo il dubbio che Torino domani possa essere una polveriera costituisce un problema; dovremmo guardarci tutti e vergognarci, perché pensare che una partita di calcio deve essere oggetto di  scontri tra tifosi secondo me è una vergogna. Già il fatto stesso che noi ci poniamo la domanda ci deve far capire dove viviamo e come viene vissuto il calcio in Italia”.

Il discorso vira poi inevitabilmente sulla questione mercato, con i nomi di Suarez e, soprattutto, Ibrahimovic, frequentemente accostati alla Juventus: “Io ribadisco sempre che le questioni di mercato vanno affrontate con Marotta, perché per quanto mi riguarda io ho solo un grandissimo rispetto per i miei ragazzi. Poi è chiaro che se Ibrahimovic sostiene che sia un onore essere accostato a noi, perché siamo una delle più grandi società in Europa, non può che far piacere perché è evidente che è stato fatto un grandissimo lavoro”.

Un pensiero, infine, a quello che potrebbe significare il secondo scudetto consecutivo: “Se sarà scudetto, perché per adesso è ancora qualcosa di ipotetico, sarà lo scudetto della ferocia, della voglia, della determinazione, della continuità, tutte cose che sicuramente in questo momento abbiamo dimostrato di avere in più rispetto agli altri. Uno scudetto straordinario, perché non è facile rivincere quando parti comunque con i favori del pronostico, soprattutto in Italia".