Pioggia di fischi a fine partita per la Roma che non va oltre l’1 1, in casa, con il quasi retrocesso Pescara. Ai giallorossi non è bastato un assedio durato 65 minuti e nemmeno schierare 5 punte contemporaneamente. Il pareggio sa di beffa per Totti e compagni, che non riescono a rilanciarsi nella corsa all’Europa e buttano 2 punti a dir poco fondamentali.

Andreazzoli propone un 4 3 3 molto offensivo con Pjanic e Florenzi nel terzetto di centrocampo e Totti e Lamela a supporto di Osvaldo. Bucchi risponde con un piano tattico ben studiato che prevede, in fase di non possesso palla, un 4 4 1 1, con le ali Caprari e Celik chiamate a un grande lavoro di sacrificio e lasciando Cascione sulle trequarti campo, libero di inserirsi il più possibile per sfruttare il lavoro sui palloni alti di Sforzini.

ROMA ADDORMENTATA - I primi 20 minuti sono sorprendentemente tutti di marca Pescara. La Roma sembra con la testa ancora ai festeggiamenti di mercoledì a San Siro e dimostra di aver sottovalutato la difficoltà del match. Al 2’ Sforzini si presenta solo davanti a Stekelenburg, causa fuorigioco sbagliato da Torosidis, ma si divora il vantaggio calciando alle stelle. Passano 10 minuti e Zanon ci prova dalla distanza, trovando pronto il portiere giallorosso. È il preludio al clamoroso vantaggio biancoazzurro. Al 14’, infatti, la retroguardia romanista concede troppa libertà a Cascione che calcia dai 20 metri; Stekelenburg respinge come può, ma Marquinhos si addormenta e lascia che il piccolo Caprari lo sovrasti di testa e ribadisca in rete. Per l’attaccante, in comproprietà proprio con la Roma, è il più classico dei gol dell'ex.

MOSSA ANDREAZZOLI - Il tecnico della Roma capisce che occorre intervenire e cambia modulo: 4 2 3 1 con Florenzi che si allinea a Totti e Lamela e va a supportare Osvaldo. Proprio sull’asse Totti-Florenzi nasce la prima palla gol, al 18’, ma il giovane centrocampista calcia addosso a Pelizzoli da buona posizione. I giallorossi iniziano un lungo assedio che durerà per tutta la partita. Al 27’ Totti calcia al volo dal limite dell’area su cross di Lamela, ma il pallone finisce alto sopra la traversa. Al 36’ la palla buona capita sul sinistro di De Rossi che, però, invece di calciare, cerca Florenzi in mezzo all’area, gettando alle ortiche l’occasione. Il primo tempo termina 0 1, ma la Roma sembra essersi svegliata dal torpore iniziale.

DENTRO DESTRO - Andreazzoli non perde tempo e mette in campo Destro dall’inizio della ripresa al posto di Florenzi. Proprio il match winner di mercoledì mostra la sua vivacità sin da subito, chiedendo a gran voce un rigore al 48’ per una spinta di Zanon. Massa lascia correre, il fallo sembra, però, esserci. Al 51’ la Roma trova finalmente il pari. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto corto per il tiro di Pjanic, il batti e ribatti porta la palla sul piede di De Rossi che mette al centro per l’accorrente Destro, il quale, da due passi, trasforma. La Roma ci crede, è spinta dal pubblico, tiene palla in cerca del varco giusto, ma si affida troppo spesso a tiri dalla distanza, collezionando soprattutto calci d’angolo. Bucchi sostituisce le ali, stanche per il grande lavoro, inserendo Balzano e Di Francesco, figlio dell’ex centrocampista per molti anni proprio della Roma e attuale allenatore del Sassuolo. Dopo un paio di conclusioni dalla distanza di Pjanic e Totti, la grande occasione da gol capita, al 66', a De Rossi, ancora alla ricerca del primo gol in campionato. Su una palla scodellata in mezzo dalla trequarti campo, il nazionale italiano si trova a tu per tu con Pelizzoli, calcia in giravolta verso l’angolino, ma si vede parare la conclusione da un celestiale intervento del portiere pescarese, anche lui, per altro, ex della partita. Al minuto 80 è Capuano a salvare mettendo in angolo un cross dalla destra di Torosidis, su cui Lamela era pronto a intervenire da ottima posizione.

ROMA A CINQUE STELLE - A dieci minuti dalla fine, Andreazzoli inserisce anche Lopez al posto di Piris e la Roma gioca con 5 attaccanti contemporaneamente. La mossa non dà i suoi frutti, anzi è il Pescara a sfiorare il clamoroso vantaggio col positivo Di Francesco che all’86’, con Stekelenburg in uscita, cerca un pallonetto che il gigante olandese intercetta con la punta dei guantoni, salvando la Roma. È l’ultimo brivido dell’incontro che termina con una bordata di fischi dei numerosi spettatori presenti all’indirizzo dei giallorossi, colpevoli soprattutto di un approccio alla partita inconcepibile per una squadra in lotta per posizioni europee.

I 2 punti persi da Totti e compagni risultano particolarmente pesanti per le concomitanti vittorie di Inter e Fiorentina e rischiano di compromettere la rimonta compiuta nelle settimane precedenti. Ora occorre guardare avanti, alla partita con il Siena, cercando di rimanere concentrati sul campionato senza farsi distrarre dalla finale di coppa Italia contro i cugini laziali.