"Sono moto legato al presidente e a Galliani, spero di rimanere a lungo qui ma adesso dobbiamo pensare alla Juve, poi al Catania e fino alla fine pensare all’obiettivo Champions soprattutto dopo le difficoltà avute ad inizio stagione e la ricostruzione della squadra gestita con merito da Berlusconi e Galliani. Questo gruppo ha un ottimo futuro davanti”. Con queste parole Massimiliano Allegri comincia la conferenza stampa pre Juventus-Milan: parole che sottolineano ancora una volta il clima di assoluta serenità e fiducia che si è venuto a creare e rafforzare partita dopo partita, giorno dopo giorno, tra il tecnico livornese e la società rossonera. Una serenità che spicca nel corso nella chiacchierata con i giornalisti, certamente non data dal fatto che si sottovaluta l'avversario di domani, anzi.
L'AVVERSARIO - "La Juve interpreta sempre le gare con grande aggressività e grande organizzazione. Domani è sempre Juve-Milan. Loro cercheranno di ottenere dei punti per chiudere prima il campionato, mentre a noi servono i punti per tenere il terzo posto e rimanere in scia del Napoli. Ci sono 6 partite per rimanere nei primi tre posti". per poter vincere serve dunque una grande prestazione, bisogna tenere a distanza la Fiorentina e cercare di raggiungere il secondo posto".
LA FORMAZIONE - “Ho tutti a disposizione, ho recuperato Abate e Boateng. El Shaarawy? Ribadisco che l’esclusione col Napoli è stata una scelta tecnica perché credevo che Robinho potesse essere importante per quella partita. E domani Stephan sarà in campo dal primo minuto. Devo decidere il terzino sinistro, la formazione è quasi fatta. Su De Sciglio devo decidere. Boateng? Devo vedere se schierarlo davanti o a metà campo. Robinho? Magari gioca anche lui, i giocatori tecnici come anche Bojan potranno e dovranno essere utili in questo finale”.
PIRLO — Allegri non fa polemica con Pirlo, che nella sua biografia gli ha attribuito molte delle responsabilità del suo addio al Milan : “Volevo spostarlo dalla sua posizione davanti alla difesa? Con me Andrea ha giocato anche da mezz’ala e aveva fatto buone partite. A volte quando devi assemblare una squadra devi valutare tante situazioni. Di sicuro nessuno può mettere in dubbio la qualità di Andrea e mi pare che nella sua esperienza alla Juve le abbia ampiamente dimostrate, come del resto aveva fatto anche in rossonero”. Dunque nessun rimpianto per Allegri, le decisioni sono state prese in assoluto accordo con la società e poi si tratta di scelte passate sulle quali è inutile tornare.
IBRA — “Chi non lo rivorrebbe? E’ straordinario e determinante nella vittoria dello scudetto, ma visto quanto guadagna penso sia impossibile che torni. Credo però che per noi Balotelli possa diventare importante come lui in futuro”.