
Un percorso che non ha entusiasmato nessuno quello di Luciano Spalletti sulla panchina della nazionale italiana che, dopo l'eliminazione agli ottavi contro la Svizzera agli europei scorsi e la cocente sconfitta per 3 a 0 in Norvegia, vede ora la FIGC in cerca di un nuovo allenatore. L'annuncio, arrivato poco prima della sfida alla Moldavia valevole per la seconda partita del gruppo I delle qualificazioni al Mondiale 2026, è stato destabilizzante un pò per tutti, squadra compresa. Un 2 a 0 inflitto ai Moldavi che non è bastato a far sorridere Spalletti nella sua ultima panchina azzurra vista l'ampia differenza reti ancora da colmare con la Norvegia prima del girone.
Il primo nome che è girato nella sede della Federazione così come sui social è stato quello di Claudio Ranieri per fare il traghettatore fino al Mondiale. Ci si aspettava il sì nonostante l'incarico già preso con la Roma come dirigente, un doppio incarico alla quale i Friedkin (presidenti AS Roma) avevano dato l'ok. Nella giornata di ieri però, intorno alle 10 di mattina, l'ex allenatore romano ha declinato la proposta rimanendo fedele alla sua scelta di non allenare più e di rimanere alla Roma per svolgere il suo incarico. Un fulmine a ciel "sereno" per tutti coloro che erano ormai sicuri su chi sarebbe stato il nuovo CT azzurro che al momento resta un mistero.

Chi se non un campione del 2006
Dopo il no di Ranieri ci sono vari nomi sulla lista dei possibili allenatori. Il primo è quello di Gennaro Gattuso, campione del mondo del 2006 e che ha appena terminato il suo percorso in Croazia con l'Hajduk Spalato. Oltre a lui, altri due campioni del mondo sarebbero in corsa ad un posto in panchina: Fabio Cannavaro, pallone d'oro in quel 2006 dai toni azzurri e Daniele De Rossi. Il nome però, che fino a pochi giorni fa era in lista insieme a quello di Ranieri, è quello di Stefano Pioli. L'ex allenatore del Milan è aperto ad un possibile ritorno dall'Arabia Saudita dove allena l'Al Nassr di CR7.
Oltre i nomi sopra elencati, ce ne è uno che fa un po gola a molti: Josè Mourinho. L'allenatore del Fenerbache sarebbe una suggestione senza eguali, un po come quella di Antonio Conte nel 2014 ma c'è un problema a livello economico visto che lo special One è legato con i turchi fino al 2026 e non verrebbe di certo a "basso costo". Il budget che ha la FIGC non è elevatissimo ma l'influenza mediatica che avrebbe uno come Josè e l'impatto con la squadra sarebbe da pochi al mondo. Niente "giochisti" ma pragmaticità, l'esclusione dell'Italia al terzo mondiale è un rischio concreto che corrono gli azzurri.
