Contro ogni pronostico il Lipsia compie un'impresa, batte l'Atletico Madrid e vola in semifinale di Champions League con enorme merito. I ragazzi allenati dal giovane Julian Nagelsmann, e soprattutto senza il loro punto di riferimento Werner passato già al Chelsea, strappano una clamorosa qualificazione vincendo 2-1: dopo un primo tempo equilibrato e con poche occasioni, i Tori Rossi sbloccano in avvio di ripresa il risultato con Dani Olmo, pareggiato poi da Joao Felix dal dischetto ma nel finale il tiro deviato di Tyler Adams manda al tappeto i Colchoneros. Per i tedeschi, alla prima semifinale europea della loro storia, c'è il PSG di Neymar e Mbappé. Delusione enorme per Simeone che saluta la Champions con grande anticipo.
Le formazioni
Il Lipsia orfano della sua stella Timo Werner schierato 4-3-3 camaleontico, capace di adattarsi alle varie fasi di gioco: a guidare la difesa davanti a Gulacsi c’è Upamecano, Kampl è il regista a centrocampo con Laimer e Sabitzer ai suoi fianchi mentre davanti a non far rimpiangere proprio Werner ci pensano Nkunku, Poulsen e il giovane talento Dani Olmo. L’Atletico del Cholo Simeone scende in campo con il solito 4-4-2 ma lascia fuori sia Joao Felix che Morata: in difesa accanto a Gimenez gioca Savic, a destra nei 4 di centrocampo c’è Carrasco mentre davanti con Diego Costa gioca da falso nueve l’eroe di Anfield, Marcos Llorente.
La partita
Come era prevedibile alla vigilia a fare la partita è il Lipsia di Nagelsmann mentre l’Atletico Madrid resta fedele all’idea di calcio di Simeone e si chiude a testuggine nella propria metà campo per poi cercare le ripartenze. La verità però evidenzia una netta difficoltà nei tedeschi in fase offensiva: sia per meriti della retroguardia dei Colchoneros, sia per demeriti di Poulsen e compagni, nei primi 45’ Oblak deve intervenire solo una volta, tra l’altro nel recupero, bloccando facilmente il colpo di testa sugli sviluppi di corner di Upamecano. Troppo poco per gli uomini di Nagelsmann che dominano il campo ma che sentono l’assenza di un fenomeno come Timo Werner, già passato al Chelsea. L’Atletico invece non fa molta fatica a contenere i Tori Rossi e cerca di ripartire prevalentemente a sinistra da dove nasce, al 13’, l’unica vera chance della prima frazione per i ragazzi del Cholo: triangolo perfetto tra Renan Lodi e Carrasco con il belga che, servito bene sul destro, impegna Gulacsi sul primo palo il quale devia il pallone in corner. Queste le uniche due occasioni di un primo tempo che rischia di chiudersi malissimo per Savic e Halstenberg: capocciata violentissima tra i due che ne escono illesi e con un po’ di sangue sulle maglie.
Chi non si era praticamente mai visto nel primo tempo, nella ripresa ci impiega solo cinque minuti a toccare il primo pallone e a sbloccare la partita: al 50’ i ragazzi di Nagelsmann infatti spezzano l’equilibrio con la girata precisa di Dani Olmo sul cross di Sabitzer che fa 1-0 ma soprattutto dà il via ad una nuova partita. Il vantaggio dei tedeschi scuote l’Atletico del Cholo, che fin lì era stato praticamente impalpabile, chiamato a reagire e ad aumentare il ritmo per dare il via alla rimonta. Simeone decide quindi di giocarsi anche le carte pesanti presenti in panchina, in particolare quella di Joao Felix che spacca in due la partita: il classe ‘99 entra al posto di Herrera, gioca largo a sinistra con libertà di svariare sul fronte offensivo e manda in crisi i giocatori del Lipsia. Nel giro di 10’ il fenomeno portoghese fa due tunnel e uno slalom gigante che al 72’ porta al rigore: Klostermann non tiene l’ex Benfica e lo stende in area, nessun dubbio per Marciniak che assegna il penalty. E dal dischetto va lo stesso Joao Felix che calcia potente e angolato, dove nessuno può arrivare e firma l’1-1. Con il pari la prima contromossa di Nagelsmann è Tyler Adams, anche lui nato nel 1999, per dare una mano ad una squadra che rischia di accusare il colpo, e l’aiuto lo darà eccome. Per un quarto d’ora i Colchoneros prendono in mano il pallino del gioco, il Lipsia non si scompone e con intelligenza e qualità all’88’ torna di nuovo avanti proprio con Adams: una palla non giocata bene da Halstenberg diventa buona per Sabitzer che inventa per la corsa di Angeliño il quale vede arretrato lo statunitense che calcia in porta beffando Oblak grazie anche alla deviazione di Savic. Inutili gli assalti, confusi, nel finale: il Lipsia tiene, esulta e accede alla semifinale di Champions League, fuori l’Atletico Madrid.
Il tabellino
Lipsia 4-3-3 | Gulacsi; Halstenberg, Upamecano, Klostermann, Angeliño; Sabitzer (Mukiele, min, 90+2), Kampl, Laimer (Adams, min. 72); Nkunku (Haidara, min. 83), Poulsen, Dani Olmo (Schick, min. 83). Allenatore: Julian Nagelsmann.
Atletico Madrid 4-4-2 | Oblak; Trippier, Savic, Gimenez, Renan Lodi; Carrasco, Saul, Herrera (Joao Felix, min. 58), Koke (Felipe, min. 90+2); Diego Costa (Morata, min. 72), Llorente. Allenatore: Diego Simeone.
Arbitro Szymon Marciniak (POL). Ammoniti Renan Lodi (min. 62), Kampl (min. 82), Haidara (min. 87), Gimenez (min. 90+6).
Match valido per i quarti di finale di Champions League. Si gioca all’Estadio José Alvalade.