Se a 90’ dalla fine dei gironi di Champions una voce dal futuro avesse detto che a Madrid sarebbero arrivate Tottenham e Liverpool per giocarsi la finale probabilmente nessuno ci avrebbe creduto. Non perché le due squadre non sono attrezzate per raggiungere l’obiettivo ma per la situazione in cui navigavano nella classifica del loro girone. Due qualificazioni alla fase finale acciuffate per i capelli e un cammino che si è rivelato entusiasmante e a tratti anche folle, ma che alla fine ha portato Pochettino e Klopp in Spagna dove questa sera si contenderanno la coppa dalle grandi orecchie. Il derby inglese che si profila è caratterizzato sicuramente da un’enorme voglia di successo, che da una parte sarebbe il primo in questa competizione, mentre dall’altra sarebbe un ritorno dopo 14 anni. Il testa a testa tra Pochettino e Klopp sarà serrato ma il tedesco porta con sé più esperienza in campo europeo nonostante di finali non ne abbia mai vinte. Per l’esito finale l’appuntamento è al Wanda Metropolitano: calcio d’inizio alle 21.
Qui Tottenham
Come detto, per il Tottenham e per Pochettino è la prima volta in una finale di Champions. Il tecnico argentino è riuscito a portare a Madrid gli Spurs con intelligenza e bravura, facendo fuori ai quarti il City che rientrava tra le favorite e l’Ajax sorprendente in semifinale, riprendendo e ribaltando una partita clamorosa all’ultimo respiro. Pochettino però non vuole mettere pressione ai suoi giocatori e chiede loro di giocare con libertà: “La cosa più importante sarà sentirsi liberi. Giocare come quando si era bambini di sette, otto, nove anni e ci si sentiva liberi. Sarà fondamentale non pensare che ci sono un miliardo di persone a guardarci. Domani ci sarà da vincere e da scrivere la storia del calcio. Sappiamoi esattamente ciò che dovremo fare. Il Liverpool è una grande squadra e Jürgen è un allenatore di successo. Lo ammiro molto. Non posso che congratularmi con lui per il fatto che sia arrivato a giocare la finale di Champions League per la terza volta”.
Per quanto riguarda il discorso formazioni, il grande dilemma per Pochettino riguarda la presenza dal primo minuto di Harry Kane.
Il bomber inglese ha recuperato dall'infortunio alla caviglia che gli ha fatto saltare l'ultima parte di stagione ma è da valutare la tenuta fisica. Il modulo che scenderà in campo sarà un 4-3-3 che vede la linea davanti a Lloris composta da Trippier e Rose sugli esterni e Alderweireld e Vertonghen al centro; in mezzo al campo il giovane Winks farà da interditore e sarà affiancato da Eriksen e Alli; davanti, nel caso in cui Kane riuscisse a farcela, Lucas e Son agirebbero sugli esterni.
Spurs: Lloris; Trippier, Alderweireld, Vertonghen, Rose; Winks, Eriksen, Alli; Son, Kane, Lucas Moura.
Qui Liverpool
In casa Liverpool tiene sicuramente banco il rendimento nelle finali di Klopp e il tentativo di rivincita dopo la sconfitta beffarda l'anno scorso contro il Real Madrid. Il tecnico tedesco ha fino ad ora giocato due finali europee con i Reds perdendole entrambe: la prima sconfitta contro il Siviglia in finale di Europa League, praticamente non giocando il secondo tempo, la seconda proprio un anno fa contro i Blancos, con la condanna definitiva di Karius. Klopp ha parlato però così in conferenza di questo argomento: "Le finali sono sempre diverse fra loro - ci arrivi con squadre diverse e le circostanze sono differenti. Se davvero fossi soltanto io la causa delle sei sconfitte consecutive in finale, allora tutti dovrebbero preoccuparsi! Le cose però non stanno così. Negli ultimi sette anni sono con tutta probabilità il detentore del record di semifinali vinte. Se dovessi scriverci un libro, probabilmente non lo comprerebbe nessuno. Questa sarà una vera finale ed entrambe le squadre farebbero bene a cominciare ad abituarsi alla cosa, perché sarà una sfida molto intensa".
Dal punto di vista della formazione Klopp può però sorridere visto il rientro di Firmino che ha saltato la semifinale di ritorno incredibile contro il Barcellona.
Con il rientro del brasiliano la formazione quindi torna ad essere quella titolarissima: davanti ad Alisson, i due centrali saranno Matip e van Dijk, con Alexander-Arnold e Robertson sugli esterni; in mezzo al campo manca Keita, nemmeno convocato, e quindi ci sarà dal 1' Wijnaldum, che contro il Barça ha spaccato la partita con una doppietta, insieme a Fabinho e il capitano Henderson; in attacco, come detto, torna Frimino con Salah e Mané.
Liverpool: Alisson; Alexander-Arnold, Matip, Van Dijk, Robertson; Fabinho, Henderson, Wijnaldum; Salah, Firmino, Mané.