Il Chelsea per fare lo sgambetto alla più forte. Sarri contro Guardiola, l'essenza del calcio allo stato puro. Il Maestro (quello spagnolo) del Tiki-Taka, il lanciatore di Messi nel calcio, l'uomo che da solo ha cambiato il Barcellona dei record contro l'allievo (quello più anziano), diventato grande tra i campi di periferia, maestro di calcio nell'Empoli, insegnante del calcio spettacolo a Napoli e uomo dallo zero turnover. Mister Maurizio non si smentisce mai e schiera il suo 4-3-3 ormai noto con Jorginho a fare geometrie, con i muscoli di Kantè e il talento di Hazard, mentre ennesima esclusione di Morata. Guardiola risponde con i titolari fissi, tranne Aguero ancora fuori.

CRONACA DELLA PARTITA

Per cominciare, una nota di colore: arbitra il signor Oliver la sfida, direttore di gara noto ai tifosi della Juve per il quarto di ritorno di Champions dello scorso anno. Match che comincia con il City pericoloso al 9' con Sterling che aggancia tiro preciso, ma Kepa si dimostra attento. Partita in equilibrio totale tra le due grandi inglesi, come da pronostico. Al 32' Sane prova il tiro, ma parata del portiere. Al 45' il Chelsea passa: Kantè riceve passaggio smarcante che lo mette uno contro uno con il portiere ospite e insacca sotto la traversa. Nella ripresa, si sveglia il Chelsea con una punizione di Willian al 49' con risposta di reni del portiere dei Citizens. 57' Walker impegna Kepa con una punizione davvero interessante. Di nuovo totale equilibrio tra le due squadre, con belle azioni e possesso palla. 78' ecco episodio chiave: Luiz salta perfetto di testa sulla battuta di un corner, portiere immobile e palla in rete per il raddoppio dei Blues di Londra. Nel recupero, Jesus prova ad impensierire Kepa, ma palla che viene parata con grande intervento del portiere spagnolo. Il Chelsea batte la capolista, nonostante i numeri parlino a favore del City. Citizens sconfitti senza molto onore e il Liverpool lo supera in classifica, dopo aver battuto il Bournemouth nel pomeriggio. Una Premier che ritorna davvero bella e combattuta, ma forse non era davvero chiusa come si pensava.

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