Il Bayern Monaco non splende, ma riesce comunque a portare a casa la partita giungendo a quota 7 punti dopo a vittoria contro il Benfica e il pareggio interno contro l'Ajax. L'AEK Atene resiste per un'ora allo Spyros Luis, ma alla lunga è costretto ad alzare bandiera bianca a fronte di una squadra alla lunga superiore per singoli e qualità di gioco.
Per quanto concerne il capitolo formazioni, Ouzounidis sceglie un 4-2-3-1 che, in fase difensiva, si trasformerà in un 4-5-1 mirato a disinnescare i tedeschi. Kovac, invece, si affida allo stesso modulo con Martinez nel ruolo di mediano e Lewandowski affiancato da Robben e Gnabry.
I bavaresi si fanno subito vedere nei primi venti minuti con uno scatenato Gnabry che prima calcia dalla lunga distanza e poi si rende pericoloso con un bel cross allontanato, però, Chygrynskyi. Al 27' Thiago Alcantara spezza il possesso palla greco a centrocampo, ma serve male Lewandowski, mentre si fanno vedere anche i padroni di casa con Bakasetas. I teutonici non mollano e continuano a creare occasioni su occasioni, James ci prova da fuori, mentre il giovane Gnabry continua ad incantare, ma la sfera s'infrange sull'esterno della rete negandogli, così, la gioia della prima rete in Champions League. Poco prima dell'intervallo l'estremo difensore Barkas deve ringraziare il suo compagno di squadra Lampropoulos per aver sventato una pericolosa azione inventata da Robben.
Ripresa che comincia con qualche lampo dell'AEK Atene in mezzo ai fumogeni dei suoi tifosi. Il vantaggio del Bayern Monaco, però, arriva al 61' dopo tantissime occasioni. Javi Martinez raccoglie un respinta nata da un tentativo di rinvio della difesa greca per fermare l'esterno olandese, e di mancino batte Barkas. Due minuti più tardi l'armata di Niko Kovac non si ferma ed infila il raddoppio con la firma del bomber Robert Lewandowski su suggerimento del brasiliano Rafinha. I tedeschi successivamente al 2-0 addormentano la gara con un possesso palla mirato a mantenere agilmente il vantaggio senza dover rischiare inutilmente.