3 vittorie nelle prime 3 partite ed una prima posizione in classifica totalmente inaspettata, seppur condivisa. È il Watford la grande sorpresa di questo avvio di Premier League: gli Hornets hanno conquistato tutti e nove i punti a disposizione per la prima volta nella loro storia e si trovano ora davanti a tutti, in coabitazione con squadre certamente più abituate a stare lì come Liverpool e Chelsea.

Se i Reds sono una conferma con Jurgen Klopp ormai inserito a pieno nello spirito della Kop ed i Blues, al di là di qualche dubbio sull’impatto di Maurizio Sarri in Inghilterra, con la qualità giusta per combattere per il titolo, la squadra di Javi Gracia è sicuramente un’intrusa, con un’accezione totalmente positiva. Il tecnico spagnolo, dopo anni di gavetta tra Spagna, Grecia e Russia, è sbarcato in un mondo completamente diverso: la mentalità iberica spesso ha avuto problemi nell’incontrare quella anglosassone dal punto di vista calcistico, ma in questo caso non è stato così. Un 4-2-2-2 sui generis, con due mediani di rottura come Doucourè e Capoue, due uomini di fantasia come Hughes e Pereyra e due attaccanti di peso come Gray e Deeney, mentre in difesa Cathcart e Kabasele proteggono l’unico vero volto nuovo Ben Foster, lasciando Janmaat e Holebas sulle fasce; Gerard Deulofeu, acquisto più costoso della campagna estiva, non è ancora pronto fisicamente dopo l’infortunio, ma sarà il giocatore ideale con questo schema per avere brillantezza ed elettricità sulla trequarti.

Quello che balza all’occhio è come il Watford abbia una forte connotazione italiana, a partire dalla proprietà, la famiglia Pozzo, per la verità non molto amata dalle parti di Vicarage Road ma che hanno portato una buona stabilità economica, al netto delle polemiche – Richarlison venduto per 50 milioni di sterline è un capolavoro -; Roberto Pereyra – ex Udinese e Juventus - si è messo in luce con 3 goal nelle prime 3 gare e Holebas – ex Roma – è titolare fisso, lasciando Masina – altro ex “italiano” nelle file del Bologna – in panchina, oltre a Okaka e Britos che finora non hanno avuto spazio. Nessuno si aspetta che gli Hornets possano mantenere questo standard di prestazione, ma intanto i primi 9 punti sono già un ottimo bottino per l’obiettivo primario della stagione, la salvezza, e poi chissà che non possa arrivare qualcosa in più.