Un derby madrileno in campo europeo, ancora una volta. Il primo trofeo internazionale della stagione è una questione spagnola: Real Madrid e Atletico Madrid si giocano la finale di Supercoppa Europea alla A. Le Coq Arena di Tallin, in Estonia.
Le Merengues ci arrivano dopo aver conquistato la terza Champions League consecutiva con il 3-1 al Liverpool a Kiev lo scorso 26 maggio, quando una doppietta di Bale – e la complicità del portiere Red Karius – piegò la squadra di Klopp, capace di pareggiare con Manè l’iniziale vantaggio di Benzema. Da quella data però sono cambiate molte cose a Valdebebas, a cominciare dalla guida tecnica: Julen Lopetegui ha sostituito il dimissionario Zinedine Zidane, autore di una parentesi irripetibile da allenatore – 9 trofei in due anni e mezzo; poi è arrivato a ruota l’addio a Cristiano Ronaldo, capace di realizzare 450 goal in 438 partite in 9 anni alla Casa Blanca, ceduto alla Juventus per 105 milioni di euro ed ora il presidente Florentino Perez è alle prese con il caso legato a Luka Modric, che spinge per la cessione all’Inter ma trattenuto a forza dal numero uno Blanco. Dal mercato è arrivato Thibaut Courtois per la porta, pagando 40 milioni al Chelsea, oltre che Lunin – altro portiere -, Odriozola e Vinicius, senza però il gran colpo a effetto che si aspettavano i tifosi – si è parlato di Neymar, Mbappè e Hazard, finora rimasti ai rispettivi club.
Dall’altra parte invece la notizia dell’estate è stata sicuramente la permanenza di Antoine Griezmann: Le Petit Diable, Campione del Mondo con la Francia, ha rifiutato un’offerta da capogiro del Barcellona, rinnovando il proprio accordo con i Colchoneros; anche Godìn è stato a lungo corteggiato – da Juventus e Manchester United in particolare -, ma alla fine è rimasto, convinto dalla forte volontà di puntare su di lui da parte di Diego Pablo Simeone. Il mercato ha portato tanti volti nuovi, come Thomas Lemar, anche lui Campione del Mondo, per il quale sono stati investiti 70 milioni di euro, o come Gelson Martins, acquistato a parametro zero dopo l’estate turbolenta dello Sporting ma che è costata la denuncia del club madrileno da parte dei portoghesi – i rojiblancos hanno proposto un indennizzo da 25 milioni contro la richiesta di 40 -; dal Villarreal è arrivato il centrocampista Rodri, dal Milan Kalinic, dal Celta Castro e dal Betis Adàn, a fronte di cessioni accettabili. Gameiro al Valencia ha portato 16 milioni, così come quella di Diogo Jota al Wolverhampton ne ha fatti incassare 14, mentre le partenze di Gabi e Fernando Torres sono state senz’altro dolorose dal punto di vista emotivo. Ha salutato anche Vrsaljko – direzione Inter -, ma Jan Oblak è rimasto – con il Chelsea pronto a pagare la clausola prima di virare su Kepa.
Questo sarà il decimo incontro in campo internazionale tra Real e Atletico, con il bilancio a favore dei Blancos con 6 vittorie – comprese quelle ai supplementari – a 2; nel 2014 e nel 2016 questa partita è stata la finale di Champions League ed in entrambi i casi ha vinto il Real – una ai supplementari e l’altra ai rigori, ma l’ultimo confronto assoluto ha visto prevalere i Colchoneros – 2-1 nella semifinale di ritorno della Champions 2016-17, inutile per via dello 0-3 dell’andata. In questa competizione il Real ha giocato 6 volte, perdendo le prime due – con il Chelsea nel 1998 e con il Galatasaray nel 2000 – ma vincendo le successive 4 edizioni – con il Feyenoord nel 2002, con il Siviglia nel 2014 e nel 2016 e con il Manchester United nel 2017 -, mentre per l’Atleti il bilancio è del 100% di vittorie – nel 2010 contro l’Inter e nel 2012 con il Chelsea.
L’arbitro dell’incontro sarà il polacco Szymon Marciniak.
Sponda Real
Tutti convocati da Lopetegui, compresi il ribelle Modric e l’ultimo arrivo Courtois, e nessun problema di infortuni per lui, che può così schierare l’undici migliore: in porta il belga non è ancora al meglio e dunque spazio a Keylor Navas, con Carvajal e Marcelo sugli esterni e Sergio Ramos e Varane nel mezzo; a centrocampo sicuri del posto Casemiro e Kroos, con Modric e Isco a giocarsi l’ultima maglia rimasta. Davanti invece, insieme a Bale e Benzema, pronto a scendere in campo dall’inizio Marco Asensio, anche se, con l’ingresso del numero 10, lo spagnolo potrebbe sedersi in panchina e lasciare la fascia sinistra – o il ruolo di trequartista - a Isco.
Probabile formazione (4-3-3):
Sponda Atleti
Anche per Simeone squadra al gran completo: sono rientrati anche i due campioni del mondo Griezmann e Lemar, che saranno così al loro posto in attacco e sulla fascia sinistra, l’uno al fianco di Diego Costa e l’altro nella linea mediana completata da Saùl, Rodri e Koke nel solito e solido 4-4-2; in difesa, davanti a Oblak, si disporranno i titolarissimi Juanfran – con Arias eventualmente -, Gimenez, Godìn e Filipe Luis.
Probabile formazione (4-4-2):