Dopo la falsa partenza, c’era bisogno di una prova di forza importante perché il rischio eliminazione si stava avvicinando sempre di più, e così è stato. La Colombia risponde alla stragrande dopo la sconfitta subita nel primo match contro il Giappone e batte con un netto 3-0 l’altra favorita del Girone H, la Polonia, che viceversa è costretta a salutare fin da subito Russia 2018.
Josè Nestor Pekerman voleva una prestazione di questo tipo, anche perché il pareggio qualche ora prima dei nipponici contro il Senegal obbligava colombiani e polacchi a cercare il bottino pieno per evitare una cocente delusione, ed i suoi lo hanno accontentato. Soprattutto i giocatori con più qualità ed esperienza, che non avevano potuto esprimere il proprio talento nella difficile gara d’esordio, a partire da James Rodriguez. Il trequartista del Bayern Monaco aveva giocato solo uno scampolo con il Giappone per via di un problema fisico e la sua assenza si era sentita; contro la Polonia invece ha fornito una prova di altissimo livello in cui ha evidenziato tutte le sue abilità, come la precisione negli assist – prima a Mina per la rete dell’1-0, poi a Cuadrado per il goal che ha chiuso i conti – e la solita generosità, il tutto condito da numeri e giocate d’alta scuola.
Anche Juan Cuadrado era chiamato al riscatto: lo juventino aveva avuto a disposizione solo mezz’ora nel primo turno, costretto poi ad uscire per riequilibrare la squadra ridotta in 10 uomini; grazie anche agli spazi concessi dalla difesa polacca, il numero 7 si è esibito nelle solite scorribande ed accelerazioni paurose, mostrando anche una brillante forma fisica. In più, ha trovato anche la gioia personale contro il compagno di squadra alla Juventus Szczesny dopo il servizio illuminante di James. Gli occhi erano puntati anche su Radamel Falcao, molto opaco nella prima uscita: il Tigre però ha confermato il suo killer instinct sottoporta ed il suo implacabile fiuto se ben servito, come accaduto con Quintero al 70’ per il 30esimo goal dell’attaccante con la maglia dei Cafeteros. Infine, bella risposta anche da Yerry Mina, 90’ in panchina con il Giappone: il difensore del Barcellona, oltre al goal, si è dimostrato solido contro un avversario di altissimo livello come Lewandowski, sempre attento e preciso negli interventi. Il lavoro però non è concluso: ora la testa va al Senegal, in un’altra sfida da dentro o fuori: la Colombia ha bisogno solo e soltanto della vittoria per proseguire il cammino in Russia.