A Dakar e dintorni, ma in generale in tutto lo Stato dell'Africa occidentale, si suona il sabar in queste ore. E' un tipo di percussione intagliato nel legno massiccio, a forma di mortaio e ricoperto solitamente di pelle di capra. Viene suonato a mani nude o contemporaneamente con una bacchetta di legno. Questo strumento è usato per celebrare ogni tipo di avvenimento importante, come ad esempio una vittoria della Nazionale di calcio ad un Mondiale.
Sorride tutto il Senegal, e la selezione di Aliou Cissè, che inizia con il piede giusto la 'Campagna di Russia'. Gli africani hanno sorpreso la Polonia, conquistando tre punti pesantissimi in un girone molto equilibrato, che comprende anche la Colombia ed il Giappone. Hanno arriso ai senegalesi gli episodi: la sfortunata deviazione di Cionek, difensore della Spal, sul tiro senza pretese di Gueye ed il clamoroso suicidio difensivo polacco in occasione della sgroppata con gol di Niang, hanno spedito in cielo "I Leoni della Teranga", rendendo inoltre realtà la prima vittoria di una squadra africana al Mondiale russo.
D'accordo gli episodi, ma il Senegal ha meritato ampiamente la vittoria. La truppa del ct Cissé - con treccine ed occhialini, bizzarro come 16 anni fa quando era protagonista in campo - ha mostrato più idee ed iniziative offensive, oltre che la giusta distanza tra i reparti. Tanta disciplina sul rettangolo verde, un'idea di pressing alto applicata in modo egregia, per poi ripartire in contropiede con 7/8 uomini. E seppur Sadio Manè non abbia brillato particolarmente, a prendersi la scena è stato il granata M'Baye Niang, autore di una prestazione fantastica, travolgente. Per tutto l'arco del match - prima di uscire a pochi minuti dal termine a causa di un piccolo infortunio - ha praticamente fatto reparto da solo, tenendo in ambasce la schricchiolante difesa polacca. Anche in difesa il Senegal ha compiuto un capolavoro, con la linea a quattro - telecomandata da Koulibaly - quasi mai apparsa in affanno, sia in situazioni di gioco veloci, sia sui calci piazzati. Lewandowski e Milik chi li ha visti? Solo in occasione del gol della Polonia, di Krychowiak, c'è stato un errore di comunicazione tra portiere ed i calciatori di movimento.
In un Mondiale che finora è stato ricco di sorprese, va ad aggiungersi anche quella del Senegal, che in un girone che la vedeva - da dicembre - come la 'Cenerentola' del gruppo H, si è trasformata in un'outsider, desiderosa di ripercorrere lo stesso cammino della selezione guidata dal compianto Bruno Metsu, protagonista nel 2002 in Francia, finita davvero per un'inerzia fuori dal podio, con la medaglia di legno al collo.