Jose Maria Gimenez è il primo salvatore della patria di questi Mondiali: suo, infatti, il colpo di testa a tempo scaduto che risolve una gara difficilissima, quella che ha visto il suo Uruguay mancare di cattiveria sotto porta contro un Egitto orfano di Salah ma comunque solido ed organizzato. Tre punti preziosissimi per Tabarez che vede i suoi volare assieme alla Russia in testa al Gruppo A. Riviviamo insieme la partita.
È lo Stadio Centrale di Ekaterinburg ad ospitare la seconda gara in assoluto del mondiale di Russia 2018, quella che completa la prima giornata del Girone A e che vede contrapposte Egitto ed Uruguay. La novità più clamorosa, al ritorno degli africani nella massima competizione internazionale dopo 28 anni e nonostante le rassicurazioni della vigilia di Hector Cuper, è l’esclusione dalla formazione titolare di Mohamed Salah. La stella egiziana si accomoda in panchina, il 4-2-3-1 vede El Shenawy tra i pali, Fathy ed Abdel-Shafi sulle fasce, mentre in mezzo ci sono Hegazy (ex-Fiorentina) e Gabr. La diga a centrocampo è formata da Momo Elneny e Hamed, mentre Said è il perno centrale della trequarti. Trezeguet a sinistra, Warda a destra ed il ventinovenne Marwan Mohsen come unica punta.
Dall’altra parte Tabarez sceglie un 4-4-2 classico, con Gimenez e Godin a protezione di Muslera. Il primo “italiano” è Caceres, che agisce sulla mancina opposto a Varela, ma la coppia di centrocampisti è targata tutta Serie A: Vecino accompagna Bentancur, alla ricerca della consacrazione internazionale. De Arrascaeta è l’esterno sinistro, Nandez l’esterno destro, davanti c’è la coppia terribile formata da Suarez e Cavani.
Dopo il fischio dell’olandese Kuipers la partita si accende subito, con tanti tentativi di verticalizzazioni da entrambe le parti, ma le linee di difesa tengono bene, con i centrali bravi ad uscire in anticipo per allontanare le minacce. Il primo squillo arriva al settimo minuto da Cavani, bravo a trovare un varco al limite dell’area, ma El Shenawy si fa trovare pronto sulla sua destra e blocca il tiro debole. Qualche errore di troppo in impostazione mette in difficoltà i sudamericani, ma l’Egitto non riesce ad avere la reattività giusta per fare male. Gli uomini di Cuper trovano coraggio col passare dei minuti e sostanzialmente riescono fare partita ponendosi sullo stesso piano degli avversari.
Alla metà del primo tempo è ancora Cavani, sugli sviluppi di un lancio lungo, a regalare la giocata: sombrero e mancino dal limite deviato in corner da Hegazy. Proprio sul calcio dalla bandierina arriva l’occasione più importante del match sino a questo punto: palla spizzata, sul secondo palo spunta Suarez che anticipa tutti ma, da due passi, col destro, trova solo l’esterno della rete. La seconda fase del primo tempo è abbastanza confusa, e le palle gol continuano a mancare; l’Egitto arriva bene sul fondo ma diverse volte trova le mani di Muslera ad interrompere la manovra, mentre tanti errori tecnici, soprattutto di Suarez, impediscono all’Uruguay di trovare il guizzo giusto in fase offensiva: al duplice fischio è solo 0-0.
Il secondo tempo si apre col botto: ancora Suarez a sfruttare il varco giusto sulla destra, ma il suo destro a tu per tu con El Shenawy viene neutralizzato dal portiere. Subito dopo Hector Cuper si vede costretto ad effettuare il primo cambio: Tarek Hamed subisce un colpo molto doloroso da De Arrascaeta su un contatto aereo ed è costretto ad uscire per lasciare il posto a Sam Morsy. La partita si accende e si vedono diversi guizzi in ripartenza, ma ancora una volta tutte le iniziative si risolvono in un nulla di fatto. L’Egitto chiude bene le linee di passaggio e continua a sembrare la squadra più concentrata in campo, riuscendo anche a liberare spesso Trezeguet in ripartenza, ed ecco che Oscar Tabarez corre subito ai ripari, cambiando entrambi gli esterni di centrocampo (spazio a Christian Rodriguez e Sanchez) prima dell’ora di gioco. L’Egitto invece gioca la carta del centravanti di riserva, Kahraba, e continua a tenere bene il campo: linee vicine, palleggio avversario reso sterile e prestazioni di spessore in tutte le situazioni di 1vs1.
Lo squillo africano, dopo diverse giocate in contropiede, porta la firma di capitan Fathy, ma Muslera legge benissimo il suo destro dalla distanza. L’Uruguay risponde, e ad accendere la luce è ancora Cavani: palla alzata da Rodriguez, l’ex-Napoli controlla bene di petto al limite, la protegge e libera con un filtrante perfetto Suarez. Sulla sinistra, l’attaccante del Barcellona spreca ancora cercando di saltare El Shenawy che invece rimane in piedi, fino all’ultimo e si allunga per sradicare la sfera dai piedi dell’avversario, bloccandola. L’Egitto prende fiducia e, sfruttando gli ottimi movimenti su tutto il versante offensivo di Kahraba, mette in apprensione la difesa avversaria: proprio l’attaccante, subentrato, vince due contrasti sulla destra e riesce a toccare per Elneny, ma il destro morbido del centrocampista dell’Arsenal finisce alto sopra la traversa. La chance clamorosa arriva però subito dopo, con 82 minuti sul cronometro, ed è a favore degli uruguagi: palla in area, Suarez controlla e riesce a fare sponda di testa per Cavani. Arrivando in corsa, il Matador libera un destro incredibile, di prima, al volo, di potenza inaudita, ma è ancora una volta El Shenawy, con una parata plastica usando la mano di richiamo, ad opporsi chiudendo in corner.
Il terzo cambio egiziano è Ramadan Sobhi che rileva Warda, mentre si vede in campo anche Lucas Torreira, al posto di Vecino. L’ennesimo scambio tra Suarez e Cavani, a due minuti dal novantesimo, costringe Fathy a stendere l’attaccante del PSG; punizione da posizione invitantissima che il numero 21 va a battere personalmente. Destro teso che si infrange contro il palo del portiere, sul tap-in arriva Caceres che vede il suo colpo a botta sicura incredibilmente respinto da un compagno. Disperazione massima per i sudamericani, che però lascia spazio alla gioia dopo appena un minuto: punizione dalla destra di Carlos Sanchez, palla che spiove al centro dove saltano tre uomini egiziani e due uruguayi. Ad avere la meglio è Gimenez che colpisce di testa e fulmina El Shenawy andando a trovare l’angolino alla sua sinistra. Gioia massima per i ragazzi di Tabarez che dopo aver sprecato più di un’occasione limpida trovano la rete che risolve una gara diventata difficilissima.