Dopo aver lasciato la Catalogna, Barcellona, non senza qualche lacrimuccia, Andres Iniesta quest'oggi ha iniziato ufficialmente la sua nuova avventura giapponese. Ha firmato, infatti, con il Vissel Kobe, ma i termini economici dell'accordo non sono stati ancora divulgati, però secondo i media giapponesi il centrocampista guadagnerà una cifra astronomica, 30 milioni di dollari l'anno (25,5 milioni di euro), per tre stagioni. Cifre da capogiro, seppur siamo in presenza di un campionissimo, un'eccellenza del calcio mondiale. Iniesta quindi ha indossato la maglia rossa della squadra giapponese con sulla schiena il proprio nome ed il famoso numero 8, vestito per 16 anni proprio al Barcellona.

"Questo per me è un giorno molto particolare, davvero speciale. E' l'inizio di una sfida importante" ha così esordito Don Andres, seduto al fianco del miliardario proprietario della società, Hiroshi Mikitani. Il fuoriclasse spagnolo ha poi proseguito, facendo intravedere sul suo volto un filino di emozione: "Ho ricevuto diverse offerte da altri club, ma ho deciso di firmare con il Vissel Kobe perché il progetto che mi hanno presentato è impressionante. Spero di contribuire con il mio stile e di aiutare la squadra. Non vedo l'ora di iniziare. La mia famiglia è euforica del trasferimento in Giappone, è un paese bellissimo, eccezionale".

Mikitani, il numero uno del club nipponico - attualmente è al sesto posto nella J-League - è anche l'amministratore delegato del marchio 'Rakuten', società che si occupa di vendite online ed è main sponsor del Barcellona. Entusiasta del 'colpo', il proprietario ha sprizzato gioia da tutti i pori nel presentare il suo nuovo giocatore: "Sono davvero lieto di annunciare questo grande acquisto, il Vissel Kobe avrà in squadra un autentico campione, tutti noi sappiamo delle qualità del ragazzo, sia come uomo che come calciatore. Ci darà una grossa mano, dopo la sua storica carriera vissuta al Barcellona, ha deciso di cambiare aria e stimoli, accettando sin da subito il nostro progetto. Non vediamo l'ora di ammirarlo sul terreno di gioco".