Una vittoria per mantenere concreta la possibilità di alzare un trofeo e raddrizzare una stagione comunque negativa. Il Chelsea batte 2-0 il Southampton nella seconda semifinale di FA Cup e raggiunge il Manchester United nella finale che si disputerà il prossimo 19 maggio: a Wembley, decidono i goal dei due attaccanti, ossia  Olivier GiroudAlvaro Morata.

Già nel primo tempo i londinesi avevano mostrato una buona intensità e la ferma volontà di conquistarsi l’accesso alla finale, ma l’imprecisione e un pizzico di sfortuna non consentono ai Blues di portarsi avanti nel punteggio; nella ripresa però bastano pochi secondi e l’attaccante francese ex Arsenal si inventa uno slalom in area e deposita in rete col destro dopo aver evitato anche l’uscita di McCarthy. Il Chelsea continua a premere, guidato da un Eden Hazard in forma smagliante, mentre il Southampton prova a rispondere anche grazie alle mosse di Hughes: il risultato è una conclusione da fuori di Redmond sulla quale Caballero non è perfetto, rischiando una clamorosa papera. Nel finale entra anche Morata ed il match viene chiuso: solita connection spagnola con Cesar Azpilicueta a crossare e l’ex juventino a schiacciare in rete di testa, sovrastando Hoedt – non impeccabile in marcatura – e battendo l’incolpevole McCarthy; Redmond colpisce un palo, mentre il numero 9 avrebbe anche l’occasione di siglare la doppietta, ma i Saints si salvano affannosamente.

Il triplice fischio sancisce dunque il verdetto: Antonio Conte centra la seconda finale di FA Cup consecutiva e se la vedrà con Josè Mourinho sempre a Wembley. Stavolta il salentino cercherà di cambiare il risultato finale, visto che 12 mesi fu l’Arsenal a trionfare per 2-1 sui Blues, grazie alle reti di Sanchez – ora proprio ai Red Devils – e Ramsey, che resero inutile il momentaneo pareggio di Diego Costa. L’obiettivo della FA Cup, in secondo piano ad inizio stagione, diventa ora l’unica possibilità concreta di alzare un trofeo e festeggiare, dopo le eliminazioni in Champions League e League Cup e dopo non essere mai stati in competizione per vincere la Premier League. La testa però non può andare già al 19 maggio, perché in campionato non è ancora escluso l’arrivo nella top four: il calendario propone le sfide a Swansea, Liverpool, Huddersfield e Newcastle, per provare a recuperare i 5 punti che separano il Chelsea dal Tottenham attualmente quarto.

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