Il Manchester City sbarca al Wembley Stadium con un carico di dubbi. Non è in discussione l'epilogo di Premier, il vantaggio dei blu è rassicurante, occorre solo certificare il titolo. Sei partite da disputare, 13 lunghezze sullo United di Mourinho. Fondamentale però digerire le recenti tossine, cancellare scorie che rischiano di minare presente e futuro. La debacle di Coppa non va giù a Guardiola, fallimento pesante per una squadra costruita per vincere ovunque. Tonfo doppio con il Liverpool di Klopp, corsaro tra le polemiche anche all'Etihad. Nel mezzo, lo scivolone interno con lo United, Mourinho re a casa Guardiola. Troppo per il City, perfetto fino all'alba di aprile. Un successo con il Tottenham può parzialmente fermare la descensio.
Non impresa da poco, perché il Tottenham è in ottima forma ed arriva alla sfida dopo il sigillo di misura sul rettangolo dello Stoke - 1-2, a segno Kane e Eriksen. Sei vittorie consecutive, fiato sul collo allo United. Non è in bilico la partecipazione alla prossima Champions, da definire la posizione finale, tre compagini - Tottenham, United e Liverpool - si giocano la piazza d'onore.
Guardiola ha qualche defezione per la prova odierna. Fuori Aguero, assente per squalifica Fernandinho, out anche il lungodegente Mendy. Jesus si muove da terminale, Bernardo Silva e Sané ai lati del brasiliano. L'alternativa nel tridente è Sterling. Gundogan è il perno in mediana, deve sviluppare il gioco. Silva e De Bruyne le mezzali di qualità. Kompany e Otamendi a protezione di Ederson, Walker e Delph i laterali bassi.
Non muta l'assetto del Tottenham. Canonico 4-2-3-1, batteria di talento e corsa alle spalle di Harry Kane. Son, Alli, Eriksen, trequarti ad alto impatto. Dembélé e Dier oscurano la linea a quattro di difesa, diretta da Vertonghen. Completano il pacchetto arretrato Trippier - in corsa anche Aurier - Sanchez e Davies. Tra i pali Lloris.
*nel City non è disponibile Aguero, titolare Jesus
Fischio d'inizio alle 20.45.