Sei goal subiti in 180’ spalmati in 4 giorni, tra la finale di League Cup e la 28esima giornata di Premier League ed una inferiorità a tratti imbarazzante, tanto che i tifosi sono stati costretti ad abbandonare lo stadio anzitempo per non essere umiliati fino in fondo. L’Arsenal si schianta ancora una volta contro lo strapotere del Manchester City: dopo il 3-0 di Wembley, arriva lo 0-3 dell’Emirates in una gara mai in discussione, con la sconfitta maturata in poco più di mezz’ora.

Il match comincia in maniera simile a quello di domenica, con i Gunners che partono forte e ci provano subito, ma i Citizens si salvano con un pizzico di fortuna, soprattutto in occasione del quasi autogoal di Kompany; poi però gli uomini di Pep Guardiola premono sull’acceleratore e la differenza tra le due squadre risulta evidentissima. Prima è Bernardo Silva a sbloccare il risultato con un sinistro splendido all’incrocio al quarto d’ora, il raddoppio è ad opera di David Silva al 28’ ed infine Leroy Sanè cala il tris al 33’ a conclusione di un’azione corale meravigliosa. L’Arsenal ha provato a reagire dopo lo 0-1 - Ramsey è riuscito a fare solo il solletico a Ederson - prima di andare alla deriva, tramortito dai colpi degli avversari. Nella ripresa ci sarebbe anche la chance di riaprire perlomeno i conti con il rigore causato da Otamendi su Mkhitaryan, ma Aubameyang si fa ipnotizzare dal portiere brasiliano e la partita termina 0-3.

Il rigore calciato da Aubameyang e parato da Ederson | www.premierleague.com
Il rigore calciato da Aubameyang e parato da Ederson | www.premierleague.com

Dopo la batosta di domenica, i tifosi Gunners hanno voluto credere nel riscatto della squadra, salvo ricredersi appunto nel giro di mezz’ora. Il bersaglio, come spesso capita da un paio d’anni, è ovviamente Arsène Wenger: il manager alsaziano è ormai inviso a gran parte dei fan – se non tutti – ed è stato invitato ad andarsene con cori e cartelli riportanti lo slogan #WengerOut. Lui continua a rifiutare ogni possibilità di dimissioni anticipate, ribadendo la volontà di onorare il contratto in scadenza il 30 giugno 2019, ma appare chiaro che le strade del francese e del club londinese si separeranno.

Difficile pensare che il divorzio possa avvenire a stagione in corso – con Thierry Henry possibile traghettatore -, anche se per la verità di obiettivi non ne sono rimasti – in campionato la zona Champions League dista 10 punti, le due coppe nazionali sono terminate ed in Europa League all’orizzonte c’è l’ottavo di finale con il Milan, con il passaggio del turno alla portata ma con l’ipotesi di un successo nella competizione molto remota – e quindi si comincia a pensare alla prossima estate.

Il nome forte che stuzzica la fantasia della dirigenza e dei tifosi è quello di Carlo Ancelotti, libero dopo l’esonero dal Bayern Monaco ed alla ricerca di una nuova esperienza in un club: la stampa inglese è sicura sul fatto che l’ex Milan e Juventus sia l’obiettivo numero uno ed i primi contatti pare siano già stati attivati. Attenzione però, perché uno degli allenatori più appetibili per il prossimo anno è Julian Nagelsmann, che lascerà sicuramente l’Hoffenheim e l’Arsenal potrebbe decidere di buttarsi su di lui – e sfidare il Bayern Monaco - per avviare un nuovo ciclo con un tecnico alla prima esperienza in una big.