Prova di forza impressionante e primo trofeo stagionale messo in bacheca. Il Manchester City affonda l’Arsenal per 3-0 nella finale di League Cup in una partita che sostanzialmente non c’è mai stata. Troppo forti i Citizens, che dopo aver rischiato in avvio con l’occasione clamorosamente fallita da Aubameyang cominciano a macinare gioco e trovano il vantaggio al 18’ grazie a Sergio Aguero, servito direttamente dal portiere Claudio Bravo, con il Kun scaltro a neutralizzare l’anticipo di Mustafi ed a battere Ospina in uscita con un pallonetto. E qui la contesa di fatto si conclude: fino al termine del primo tempo è un monologo Sky Blue e solo per questione di centimetri non arriva il raddoppio, con ancora l’argentino e De Bruyne protagonisti. Nella ripresa la musica non cambia ed anzi il Man City concretizza la mole di gioco: è Kompany a firmare il 2-0 deviando in rete un tiro di Gundogan, mentre David Silva chiude i conti con il tris al 65’. Nel finale non c’è spazio per il goal della bandiera dell’Arsenal ed al triplice fischio il popolo Citizen può festeggiare.
Dunque, primo titolo in Inghilterra per Pep Guardiola, che dopo essere rimasto a bocca asciutta la scorsa stagione può finalmente alzare un trofeo dopo 645 giorni di astinenza – ultima volta, il 21 maggio 2016 con la vittoria della DFB Pokal alla guida del Bayern Monaco – e si scrolla di dosso le polemiche nate dalla sconfitta con il Wigan di lunedì scorso, costata l’eliminazione dalla FA Cup. Lo stadio di Wembley porta bene al manager catalano, visto che, oltre a questo successo, ha vinto la sua unica Champions League da calciatore – con il Barcellona contro la Sampdoria nel 1992 – e la seconda da allenatore – sempre con i blaugrana nel 2011 contro il Manchester United. Dal punto di vista delle prestazioni dei giocatori, ovviamente tutti ben oltre la sufficienza: Aguero trova il goal numero 199 con il Man City, De Bruyne disegna calcio come spesso gli capita, David Silva e Sanè forniscono la solita qualità sia in fase offensiva che in quella di ripiegamento quando necessario; difesa praticamente inoperosa, con Vincent Kompany che si regala anche la gioia della rete in una finale dopo una carriera costellata da infortuni.
Obiettivo Treble ancora intatto: League Cup in bacheca, Premier League in tasca e Champions League, vero grande traguardo da raggiungere, alla portata di una squadra che sta dimostrando tutto il suo strapotere tecnico.