Vince, stravince, convince il Liverpool che ad Anfield si sbarazza del West Ham e segna altri quattro gol, portando ad 11 il conto delle reti nelle ultime tre uscite. Partita vivissima ma sostanzialmente mai in discussione, con i Reds a sbloccarla alla mezz'ora con Can, prima del doppio sigillo di Firmino e Salah e della rifinitura firmata da Antonio e Mané. Klopp ed i suoi volano a quota 57, superando momentaneamente lo United al secondo posto.
Jurgen Klopp si presenta nell’assolato pomeriggio di Anfield Road con il solito 4-3-3 a netta trazione offensiva: c’è Karius tra i pali, i terzini sono ancora gli enfant teribles Robertson ed Alexander-Arnold, con Matip e Van Dijk a formare la diga centrale. Emre Can è il centrocampista davanti alla difesa, parte dalla panchina Henderson: il terzetto in mezzo al campo si completa infatti con Oxlade-Chamberlain e Milner, dando vita ad una mediana abbastanza poliedrica. Davanti, invece, nessuna sperimentazione, solo tutto l’arsenale di Mané, Firmino e Salah.
5-4-1 invece per David Moyes, che punta tutto sul difendere e ripartire in contropiede: Ogbonna è il perno, davanti ad Adrian, con Collins e Cresswell ai suoi lati. Zabaleta ed Evra sono gli esterni, Kouyate e Noble i due centrali di centrocampo. L’unica punta Arnautovic, invece, è supportato da Lanzini e Joao Mario.
Si parte subito fortissimo ad Anfield: Firmino attacca la profondità e scarica per Salah che, dopo nemmeno tre minuti, fa sibilare il sinistro d’incontro e stampa la palla sul palo. La partita è viva e divertente, e va vicino alla signatura anche Van Dijk, bravo a staccare sul primo palo ma poco efficace con la zuccata, controllata bene da Adrian. L’occasione più spettacolare, però, arriva sul piede di Marko Arnautovic: splendida la percussione in contropiede, l’ex-Inter si allarga sulla destra e cerca lo scavetto. Tocco meraviglioso, Karius si allunga e riesce a toccarla sulla traversa. Dopo il brivido comunque il Liverpool riprende ad attaccare con continuità: due cross diretti in porta mettono abbastanza in apprensione la difesa del West Ham, poi è bravo Adrian a mettere i pugni sul destro teso di Alexander-Arnold. Dalla respinta si originano diversi corner consecutivi, fino a quello che spacca la partita alla mezz’ora: bella palla dentro di Salah dalla bandierina, va a vuoto Van Dijk, non Emre Can, che di testa centra l’angolino basso e fa 1-0.
Il finale di primo tempo è leggermente più tranquillo, con i Reds che amministrano, mentre i difensori di Moyes vengono pizzicati diverse volte da Stuart Atwell per interventi sopra le righe pochi minuti prima di rientrare negli spogliatoi.
Il secondo tempo si apre subito in modo dolcissimo per i tifosi di Anfield: dopo cinque minuti dal via, la tenacia di Oxlade-Chamberlain gli permette di vincere un contrasto sulla trequarti, mentre sul secondo la palla schizza in area. Qui la aggancia Salah che, da centravanti puro, si muove spalle alla porta e trova spazio e tempo di fulminare Adrian con il mancino basso incrociato del 2-0. Gioiscono i Reds, crolla definitivamente il castello del West Ham: Adrian rinvia su Joao Mario che perde subito la sfera, Emre Can in tempo zero controlla e lancia in profondità. Palla lunga, lo stesso portiere spagnolo prova ad uscire per anticipare Firmino ma sbaglia totalmente l’intervento, lasciando dunque porta sguarnita al brasiliano che può permettersi addirittura di insaccare in no-look. 3-0 e festa grande ad Anfield.
Il cambio di Moyes, con Michail Antonio in campo al posto di Lanzini, sembra utile solo alle statistiche, ed invece l’inglese risponde subito presente: Kouyaté stavolta scippa bene Emre Can nel cerchio di centrocampo ed appoggia il destro in profondità. Antonio la difende, controlla ed incrocia in maniera imprendibile per Karius col destro: si gonfia la rete, il West Ham torna a due lunghezze di distanza dopo nemmeno due minuti.
La partita rimane a dir poco frenetica: nel giro di tre minuti Adrian si oppone a Salah prima, a Firmino, a tu per tu, poi, ed infine alla conclusione dal limite di Sadio Mané. Clamoroso, invece, l’errore del senegalese a poco più di 15 minuti dal novantesimo: ennesima, incontenibile percussione di Oxlade-Chamberlain che ai venticinque metri tocca dentro con l’esterno. Mané, tutto solo, controlla, apre il piattone mancino per battere l’uscita di Adrian ma trova in pieno la base del palo sinistro. Sono solo le prove generali del poker: Firmino avanza ed apre su Robertson: ottimi la discesa sulla sinistra ed il tocco rasoterra al centro dell’area dove sbuca Mané che ci mette il destro, anticipa Adrian e fa 4-1.
Nel finale si gioca pochissimo, c'è spazio solo per la girandola dei cambi e per il trionfo, davanti al pubblico amico, l'ennesimo, per il Liverpool di Jurgen Kloop. Quinto risultato utile consecutivo, secondo posto blindato in classifica.