L'avvio con il gol di Under fa pensare che la serata possa essere favorevole per la Roma, ma non sarà così. Dopo quaranta minuti perfetti i giallorossi bucano con Florenzi e lasciano a Ferreyra l'1-1. Lo Shakhtar prende così coraggio e mette sotto gli ospiti. Alisson fa superman finchè può, poi Fred su punizione mette a segno il 2-1 finale. Kovalenko sul finale sfiora un 3-1 che sarebbe stato una mazzata, ora la Roma all'Olimpico deve ribaltare il risultato.

Formazione Shakhtar Donetsk (4-2-3-1): Pyatov; Butko, Kryvtsov, Rakitskiy, Ismaily; Fred, Stepanenko; Marlos, Taison, Bernard; Ferreyra. Allenatore: Paulo Fonseca.


Formazione Roma (4-2-3-1): Alisson; Florenzi, Fazio, Manolas, Kolarov; Strootman, De Rossi; Under, Nainggolan, Perotti; Dzeko. Allenatore: Eusebio Di Francesco.

PRIMO TEMPO

Shakhtar fin da subito pericolosissimo con le sovrapposizioni sulle fasce. Bernard prende palla al vertice sinistro dell'area e serve Ismaily tuffatosi sulla fascia. Cross basso che attraversa tutta l'area senza che nessuno tocchi palla, Alisson blocca poi Marlos. La Roma risponde su calcio d'angolo. Strootman tocca per Dzeko, il cui tiro è però troppo debole e viene respinto da Pyatov, Fazio prova il tap-in, ma un difensore ribatte. Al quarto d'ora di gioco Marlos in dribbling salta Kolarov, ma il suo diagonale viene fermato dall'estremo difensore ospite. Clamorosa però l'occasione sprecata dai giallorossi poco dopo. Under in dribbling evita due avversari. Cambio di gioco per Perotti che non controlla benissimo, ma punta l'area e può servire Dzeko, che ha un corridoio libero davanti a sè. Il filtrante è buono, ma il piattone del bosniaco non lo è, con Pyatov che blocca con troppa facilità.

Le occasioni sono scarse, ma i ritmi alti, con tutti e sei i trequartisti in campo che sono molto stimolati, ma manca sempre la lucidità per impacchettare il passaggio giusto. Lo stallo si sblocca negli ultimi minuti. Kolarov serve Dzeko, il quale mette la palla sulla corsa per Under. Il turco brucia in velocità Ismaily e con un tiro di precisione insacca. Molto sfortunato Pyatov, che sfiora due volte il pallone, non deviandone però abbastanza la traiettoria (0-1). Su questo di fatto si chiude anche il primo tempo, con il vantaggio della Roma.

SECONDO TEMPO

Harakiri romanista nella ripresa. Taison diventa imprendibile tra le linee e serve Ferreyra, tiro centrale e bloccato senza problemi. Poi il disastro. Rakitskiy lancia in contropiede di nuovo l'attaccante argentino, Florenzi buca malissimo l'intervento, lasciando il solo Manolas a difendere. Ferreyra sterza e calcia quello che è un calcio di rigore in movimento, battendo Alisson (1-1). Lo Shakhtar prende energie. Altra sovrapposizione di Ismaily, il cross basso è all'indietro, c'è Marlos in area, che calcia di prima intenzione. Il portiere brasiliano però con un riflesso felino riesce incredibilmente a deviare la palla.

L'inerzia è tutta per gli ucraini, Marlos serve Taison appena fuori dall'area. Il brasiliano ha lo spazio per tirare e la palla è un missile verso il sette, ma Alisson con un volo fantascientifico riesce a salvare di nuovo i suoi. Poi però anche lui capitola. Punizione ingenua concessa da Strootman al limite dell'area. Fred prende la mira e scarica il tiro sulla traversa. Palla che rimbalza sul ferro e si insacca, con Alisson che forse poteva fare qualcosa di più, ma il tiro del mediano era quasi perfetto (2-1). Gerson, appena entrato, prova a rispondere subito. Lo scatto è buono, così come la sterzata, ma il suo mancino viene bloccato senza problemi da Pyatov. Roma che sembra però disunirisi. Ferreyra è una furia. Ennesimo suo tiro, deviato sui piedi di Stepanenko, il quale in girata costringe l'estremo difensore ospite alla parata in presa. Taison nel finale mette in mezzo e trova Kovalenko che calcia a botta sicura. Alisson sfiora, Bruno Peres sulla linea salva la barca. La Roma quindi perde "solo" per 2-1, risultato che non va neanche così male in vista del ritorno all'Olimpico.

VAVEL Logo
About the author
Davide Marchiol
Nato e cresciuto ad Udine. Udinese e rap le mie passioni principali, con un certo ascendente verso il Crotone, viste le origini calabre, ma non mi precludo nessuna strada.