Buona, ottima vittoria del Milan in Bulgaria, nella gara d'andata dei sedicesimi di finale di Europa League sul campo del Ludogorets, a Razgrad. A dispetto del rotondo 0-3, la gara è stata tutt'altro che dominata dai rossoneri, che però hanno saputo soffrire quando basta, limitare i danni al minimo (sull'1-0 salvati anche da un palo clamoroso) e punire con organizzazione e cinismo gli avversari. Cutrone la sblocca a fine primo tempo, i subentrati Rodriguez e Borini completano l'opera nel finale. Nono risultato utile consecutivo per i rossoneri, che a San Siro potranno amministrare un vantaggio sostanzioso.
Dimitrov sceglie un 4-2-3-1 abbastanza coraggioso per affrontare questa gara d’andata: Cicinho, Moti, Plastun e Sasha difendono Renan, Dyakov ed Anicet formano la diga di centrocampo, mentre in avanti c’è spazio per i tre funamboli Vura, Lukoki e Marcelinho in supporto di Swierczok, già 17 gol in 25 apparizioni stagionali.
Rino Gattuso risponde con i titolarissimi: 4-3-3 con Abate e Calabria sulle fasce, Bonucci e Romagnoli a difendere Donnarumma. In mezzo c’è come al solito Biglia, con Kessié e Bonaventura accanto a lui. Calhanoglu agisce ancora da esterno sinistro, Suso a destra, Cutrone è anche stavolta il vincente del ballottaggio con Silva.
Non inizia benissimo la gara del Milan, con Abate che travolge Vura sul fondo del campo e si becca l’ammonizione già dopo quattro minuti. Il primo quarto d’ora, sorprendentemente, vede i padroni di casa attaccare con più continuità, spingere soprattutto con la rapidità degli esterni e creare più di un patema alla retroguardia rossonera. Un po’ in apnea gli uomini di Gattuso che faticano e trovare spazio tra le linee, ma in compenso non rischiano nemmeno più del dovuto: il primo lampo arriva, tanto per cambiare, da Cutrone, che dopo l’ottimo dialogo tra Suso e Bonventura vede il suo mancino deviato da Mori, a peso morto. Prova a rispondere Cicinho, dopo l’ottimo slalom verso il centro del campo, ma il suo destro è lontano anni luce da Donnarumma.
La fase centrale di primo tempo è invece abbastanza confusa: tanti errori di misura da una parte e dall’altra, il Milan riprende terreno ma fatica a rendersi pericoloso negli ultimi venti metri. Marcelinho, Vura e Lukoki si muovono tantissimo e spesso e volentieri mettono in difficoltà il diretto marcatore, me l’occasione più limpida del Ludogorets è di Swierczok: il cross dalla mancina di Sasha arriva al centro dell’area, Donnarumma sbaglia il tempo dell’uscita, ma l’attaccante polacco viene ingannato dal movimento e non ha la lucidità di incornare il pallone a mezz’aria, lasciandolo così scorrere in rimessa dal fondo.
I due lampi nel finale portano la firma di Suso, con il mancino su punizione defilata, e Bonaventura, bravissimo a liberarsi per calciare in area, ma in entrambi i casi la palla finisce di poco alta sopra la traversa. All’ultimo minuto di gioco, però, i rossoneri la sbloccano: Calhanoglu dialoga con Suso e riprende la sfera dopo aver battuto il corner: meraviglioso il pallone teso verso il centro, ci si tuffa Cutrone che, colpendo sporco di testa, beffa Renan e fa 0-1 proprio alla conclusione della prima frazione.
L’inizio del secondo tempo dovrebbe essere di puro controllo per i rossoneri, ed invece ancora una volta sono i bulgari ad uscire meglio dai blocchi, con Wanderson a prendere il posto di Swierczok: azione offensiva continua, che al decimo si concretizza sul piede di Svetoslav Dyakov. Il centrocampista, che recupera palla in proiezione offensiva, controlla e lascia andare il destro dal limite dell’area: ottima la conclusione, che si infrange secca contro il palo a Donnarumma battuto. Gattuso cambia all’ora di gioco, mandando dentro Rodriguez al posto di Abate e dirottando sulla destra Calabria.
Non appena messa la testa fuori, però, il Milan raccoglie dividendi importantissimi: Cutrone, lanciato in profondità, sfida Moti ed entra in area, dove il difensore rumeno lo spinge abbastanza platealmente. Senza dubbi Mazic, che fischia ed indica il dischetto. Proprio Rodriguez, appena entrato, si incarica della battuta, e dopo la rincorsa lenta è freddissimo: spiazzato Renan, raddoppio cruciale per i rossoneri. Gattuso ne approfitta subito regalando riposo a Patrick Cutrone e minuti importanti ad André Silva, ma la partita si adagia abbastanza ed il ritmo si abbassa. I rossoneri amministrano, riescono a gestire finalmente bene la sfera anche sotto il pressing avversario e fondamentalmente rischiano poco o nulla. Biglia organizza bene la manovra e la rete di passaggi ipnotizza gli avversari. Sembra tutto finito, le docce pronte ad aprirsi, ma per il Milan c’è ancora spazio per una gioia: Kessié raccoglie bene la palla lunga sulla destra, punta un avversario, calcia verso il centro dove André Silva, provando il tacco al volo, liscia, ma la palla torna buona per il subentrato Borini. Splendido il destro all’angolino, non può nulla Renan proprio sul triplice fischio, il Milan vince 0-3 ed ipoteca la qualificazione agli ottavi di finale.