3 goal dal Bournemouth, 4 dal Watford. Per il Chelsea continua il periodo di profonda crisi, non solo sotto l’aspetto dei risultati ma anche del gioco. Dopo la batosta subita Stamford Bridge per mano delle Cherries, i Blues vengono annichiliti a Vicarage Road dagli Hornets con un netto 4-1. La gara è difficile fin dall’inizio, con la squadra bloccata e messa in difficoltà dai padroni di casa, resa ancora più complicata dall’ingenuità di Bakayoko, che rimedia due cartellini gialli in meno di 5 minuti ed alla mezz’ora lascia i suoi in inferiorità numerica. Prima del duplice fischio è Gerard Deulofeu a spaccare la partita. L’ex Milan sfugge al controllo della difesa ed anticipa Courtois che lo tocca: calcio di rigore – abbastanza generoso – trasformato da Deeney per l’1-0. Nella ripresa la musica non cambia molto, e nemmeno il debutto con la nuova maglia di Giroud smuove gli animi, fino all’82’, quando Eden Hazard si mette in proprio e pesca il pareggio dalla distanza. Sembra che per il Chelsea sia stata riacciuffata una partita persa, ma nel finale i Blues crollano: Janmaat, Deulofeu e Pereyra cannibalizzano la difesa ospite e completano il poker per la prima vittoria del 2018 della nuova squadra di Javi Gracia.
Per Antonio Conte è un periodo nero: dopo la finestra di mercato ancora una volta deludente per lui e dopo la richiesta in conferenza stampa di un attestato di stima e fiducia da parte della società nei suoi confronti, il manager italiano ha dato la sensazione di non sentirsi più a suo agio su questa panchina. Durante il match, nonostante tutto aperto fino a ridosso del novantesimo, Conte non ha mostrato la solita grinta a cui ha abituato i suoi tifosi, dando indicazioni e passeggiando tarantolato a bordo campo, ma è rimasto quasi immobile ad osservare il corso degli eventi, rassegnato e demotivato. Le voci di un esonero ora si fanno sempre più insistenti ed il suo commento al termine della partita lascia intendere che qualcosa da questo punto di vista possa accadere: “Non sono preoccupato per la mia posizione. Lavoro ogni giorno e do sempre il 120%. Se questo è abbastanza, è tutto ok. Altrimenti il club può prendere un'altra decisione: la vita va comunque avanti”. Oltre al rapporto da sempre complicato con la dirigenza, si parla anche di un abbandono da parte dei calciatori, non più così entusiasti dei metodi di lavoro di un allenatore che meno di 12 mesi fa ha riportato il Chelsea sul trono della Premier League.
Il calendario ora propone un altro Monday Night in campionato – in casa con il West Bromwich – prima del quinto turno di FA Cup contro l’Hull City e soprattutto la sfida di Champions League contro il Barcellona di martedì 20: difficile, ma non impossibile, che quel giorno sulla panchina di Stamford Bridge non si siederà Antonio Conte.