Partita clamorosa, surreale, quella tra Liverpool e Tottenham valida per il posticipo della ventiseiesima di Premier League: si stappa subito, con Salah a punire la leggerezza di Dier, ed il risultato regge per quasi ottanta minuti prima di un finale da film. Il subentrato Wanyama, con il gol della domenica, pareggia, Kane dal dischetto si mangia l’opportunità di vincerla, ancora Salah, al novantesimo, si inventa una magia per tornare avanti, ma all’ultimo secondo il fischio di Jonathan Moss assegna un altro rigore, stavolta trasformato, proprio al Tottenham. Un punto che cambia poco per entrambe le squadre, ma verosimilmente, questa partita si lascerà indietro un lunghissimo strascico di polemiche.
Nell’umida serata di Anfield, Jurgen Klopp si fida dei suoi fedelissimi: i giovani Alexander-Arnold e Robertson sulle fasce, Karius tra i pali, Lovren e Van Dijk a completare la difesa. In mezzo, Henderson gestisce le operazioni, Emre Can e Milner sono le mezzali, mentre Salah, Firmino e Mané formano il tridente. Dall’altra parte, Pochettino punta sulla massima qualità: 4-2-3-1 con Vertonghen e Davinson Sanchez al centro e Trippier e Davies ad agire sulle fasce. Dembélé fa filtro accanto ad Eric Dier, Son ed Alli agiscono da esterni, mentre Christian Eriksen è l’uomo tra le linee a supporto di Harry Kane.
Pronti via, tempo di allacciarsi gli scarpini ed ecco che il Liverpool è in vantaggio: Firmino infastidisce la difesa su una palla lunga, Dier, sulla carambola, sceglie di appoggiarsi a Lloris da distanza proibitiva. Infatti, Mohamed Salah capisce tutto, si infila alle spalle della difesa, controlla e fulmina il portiere in diagonale per la gioia dei tifosi della Kop.
Il tappo è saltato, la partita è vivissima: Son, Milner, Mané, i due portieri non sono mai impegnati ma i brividi da entrambi i lati non mancano. Il ritmo è altissimo, ma il Liverpool sembra riuscire a mantenere meglio il controllo della sfera, mentre gli Spurs, pressati, devono chiamare spessissimo in causa Lloris, ancora rischiando. Con il passare del tempo la foga iniziale scema leggermente, e perlopiù si gioca di lanci lunghi a cercare gli inserimenti degli attaccanti: anche qui, però, ad andare più in affanno è la difesa ospite, che a fatica aggira il valzer messo in piedi da Mané, Firmino e Salah. Da piazzato, è Van Dijk a volare in cielo per trovare la zuccata pulita, ma Lloris si oppone in presa bassa, rilanciando subito un contropiede pericoloso fermato però per offside. Ad impegnare Kairus, sempre sugli sviluppi di un piazzato, ci pensa Dembelé, la sua conclusione manca di mordente. Il Liverpool ci prova fino alla fine, ma si torna negli spogliatoi con un solo gol di vantaggio.
Nella seconda frazione il Tottenham prende un po’ di campo, e per i primi quindici minuti riesce a schiacciare abbastanza gli avversari, ma gli spazi sono pochi ed i Reds molto rapidi nel chiudere le linee di passaggio; quando Son riesce ad agganciare in area sulla sinistra è il portiere, in uscita, ad opporsi. Scavallata l’ora di gioco, il Liverpool continua a fare buona guardia ma non riesce a ripartire con efficacia negli spazi, anche dopo gli ingressi di Oxlade-Chamberlain e Wijnaldum, finendo con l’incastrare la partita sui binari del tentato sfondamento ospite. Le occasioni continuano a latitare, nonostante Pochettino mandi dentro Lamela per Sanchez (con Dier a scalare da centrale). Il cambio che la sblocca, però, è quello al minuto 80: esce Dembele, entra Victor Wanyama che ci mette meno di un minuto a segnare il gol della giornata. Palla dentro dalla sinistra di Eriksen, Karius allontana coi pugni, la sfera arriva dritta per dritta sul destro del kenyota che, in zona centrale, non ci pensa due volte e lascia andare un missile terra-terra impressionante, che schizza e si infila nel sette dove neanche il miglior portiere del globo sarebbe potuto arrivare. Festa grande per gli ospiti che vedono coronato dalla rete un buon secondo tempo e continuano a spingere, non sazi: bastano tre minuti ancora, infatti, a Son per mettere dentro un filtrante che sembra innocuo, ma che diventa pericolosissimo quando Lovren svirgola nel tentativo di allontanare. Il primo ad arrivarci, ovviamente, è il rapace Harry Kane, che sposta la palla e viene travolto dal portiere avversario: non ha dubbi Moss, che si consulta con il guardalinee ed assegna il calcio di rigore. Va proprio l’inglese sul dischetto, per il gol numero 100 in Premier, ma il suo calcio, centralissimo, è ribattuto da Karius per il boato assordante di Anfield, che improvvisamente vede salvo un pari preziosissimo.
Le lancette scorrono, si arriva al novantesimo, e quando tutto sembra già deciso succede l’impossibile, un finale degno dei migliori thriller e non solo: Salah, dalla destra, va via in mezzo a due, resiste alla carica, si libera in area, prende la linea di fondo e trafigge, in pieno recupero, Lloris col mancino. Doppietta personale dell’egiziano, Anfield passa in un baleno dall’inferno al paradiso, ma clamorosamente non è ancora finita. Il Tottenham si riversa tutto in avanti, una rimessa laterale pesca il mischione in area, Lamela va giù su un contatto dubbio. Moss lascia andare, ma il suo assistente gli segnala qualcosa e la decisione viene invertita: secondo rigore nel giro di dodici minuti per la rabbia di tutti i Reds, Klopp in primis, letteralmente impazziti (e non completamente a torto) nei confronti dell’arbitro. Harry Kane, così, ha la chance per cancellare, almeno parzialmente, l’errore precedente e non la spreca, destro preciso all’angolino, sono 100 in campionato per il britannico (il più giovane di sempre dopo Shearer a riuscirci) ed è, incredibilmente, 2-2 ad Anfield.