Giornata di fuoco in Premier League: arrivati al ventiseiesimo turno, mentre il Manchester City si diverte quando e come vuole da padre padrone, dietro la lotta per l’Europa e quella per la salvezza si accendono.
Se l’Arsenal appartiene alla prima categoria, seppur attardato di ben otto punti sul Chelsea quarto, l’Everton è riuscito, al nono posto, ad emanciparsi dalla zona rossa, evitando (a meno di cataclismi) possibili brutte sorprese a fine stagione. Alle 18.30 di oggi, sul prato dell’Emirates Stadium, le due compagini si incontreranno, ed i motivi di interesse non mancano.
L’Arsenal, infatti, non è esattamente nel miglior momento della stagione: il 2018 è stato abbastanza avaro di emozioni. Dopo il pareggio contro il Chelsea in campionato, i Gunners sono stati sconfitti, fuori casa, sia dal Bournemouth (2-1) che dallo Swansea, nell’ultima gara disputata, persa 3-1. In mezzo, la vittoria straripante contro il Palace (4-1), e la qualificazione alla finale di Carabao Cup conquistata nella doppia sfida al Chelsea. Un cammino discontinuo, che ha fatto perdere tanto terreno a Wenger e compagnia cantante.
Ma non solo: il vero terremoto è arrivato sul mercato invernale. Da tempo, infatti, nel Nord di Londra gravitava molta preoccupazione attorno al destino delle due stelle, Alexis Sanchez e Mesut Ozil: entrambi in scadenza il prossimo giugno, nessuno dei due intenzionato al rinnovo. L’epilogo, concretizzatosi nell’ultima settimana di gennaio, ha visto il cileno trasferirsi al Manchester United, in cambio di Henrikh Mkitaryan, sicuramente una soluzione molto migliore del perderlo gratis a fine stagione. Wenger, però, ha saputo attutire questo e gli altri addii (Walcott, trasferitosi proprio all’Everton, Coquelin al Valencia e Giroud al Chelsea) con due colpi ad effetto: il rinnovo, faraonico, proprio di Mesut Ozil, e l’acquisto dal Borussia Dortmund di Pierre-Emerick Aubameyang, per una cifra superiore ai sessanta milioni di sterline.
Dal canto suo, l’Everton ha sfruttato il cambio in corsa in panchina, con Allardyce a prendere il posto di Koeman, per risalire rapidamente la classifica fino a tirarsi fuori dalla zona retrocessione, ma oramai il treno per l’Europa League sembra essere passato. Oltre al già citato Theo Walcott, arrivato per circa ventidue milioni di euro, i Toffees hanno messo a segno altri colpi importanti: Cenk Tosun, dal Besiktas, è andato a coprire lo spot libero nel ruolo di prima punta, mentre il prestito di Mangala dal City punta a stabilizzare la difesa. In uscita, invece, la sponda blu di iverpool ha salutato Lookman, Mirallas, Besic e Ramirez (tutti in prestito), oltre a Barkley, acquistato dal Chelsea, e Lennon, al Burnley.
L’Everton può considerarsi virtualmente salvo, ma con una classifica così corta (otto punti raccolgono dieci squadre) non ci si possono permettere passaggi a vuoto prolungati, salvo ritrovarsi in situazioni spiacevoli. Una serie di sette partite senza vittorie, dopo cinque successi nelle precedenti sei, ha gettato qualche ombra sui blu di Liverpool, soprattutto dopo il derby perso 2-1 in F.A. Cup. Il successo interno contro il Leicester, seppur sofferto, ha ridato ossigeno all’ambiente, che ora deve confermarsi in una trasferta mai banale come quella nel nord di Londra.
Arsene Wenger deve fronteggiare diverse indisponibilità: Welbeck è k.o. per un problema all’anca, così come l’oramai desaparecido Santi Cazorla. Sia Wilshere che il nuovo, attesissimo acquisto Aubameyang, invece, dovranno essere valutati in rifinitura dopo l’influenza che li ha colpiti in settimana. In ogni caso, molto probabile per l’alsaziano un ritorno al 4-2-3-1 senza snaturare l’XI base: Bellerìn e Monreal i terzini, Koscielny e Mustafi a proteggere Petr Cech. In mezzo, Xhaka e Ramsey garantiscono corsa e muscoli, mentre il trequartista centrale sarà Mesut Ozil, fresco di rinnovo. Esordio stagionale da titolare per i Gunners, dopo l’apparizione dalla panchina contro lo Swansea, per Henrikh Mkhitaryan, mentre se Aubameyang non dovesse farcela, ad occupare la fascia sinistra sarà Iwobi. Unico terminale offensivo, invece, Alexandre Lacazette.
Arsenal (4-2-3-1): Cech; Bellerin, Koscielny, Mustafi, Monreal; Ramsey, Xhaka; Mkhitaryan, Ozil, Iwobi; Lacazette. All. Wenger
Più lunga la lista di indisponibili per Sam Allardyce: Baines, McCarthy, Funes Mori e Stekenburg saranno out. A riposo precauzionale, dopo essere rientrato da un lungo stop, probabilmente anche Coleman: Martina ed il neo-acquisto Mangala dovrebbero agire da terzini nel 4-2-3-1 che vedrà Keane e Jagielka davanti a Pickford. Schneiderlin e Gueye faranno diga davanti alla difesa, mentre l’ex-della gara, Walcott, occuperà la fascia destra, da opposto a Sigurdsson. In mezzo Rooney, unico terminale offensivo sarà Tosun.
Everton (4-2-3-1): Pickford; Martina, Jagielka, Keane, Mangala; Gueye, Schneiderlin; Walcott, Rooney, Sigurdsson, Tosun. All. Allardyce