La trattativa è stata lunghissima ed estenuante, ma alla fine Alexis Sanchez è diventato ufficialmente un nuovo giocatore del Manchester United. Il Niño Maravilla è entusiasta di questa avventura, come spiega al sito dei Red Devils: “Sono emozionato di firmare per il più grande club del mondo. All’Arsenal ho passato tre anni e mezzo splendidi, ma non potevo rifiutare l’opportunità di lavorare con Josè Mourinho e giocare in questo storico stadio”. Anche lo Special One commenta l’acquisto del primo cileno della storia dello United: “Alexis è uno dei migliori attaccanti del mondo. Completerà il nostro giovane gruppo di talento e porterà ambizione e personalità, quello che serve ai tifosi per essere orgogliosi della squadra”.
La maglia scelta è una di quelle molto pesanti: infatti Sanchez vestirà la mitica numero 7, indossata dai più grandi della gloriosa storia del Manchester United. In principio fu George Best, dal 1963 al 1974, lasciata in eredità a Bryan Robson 7 anni dopo e con la quale ha portato anche la fascia di capitano per 12 stagioni – il più longevo in assoluto; arriva poi l’epoca di Eric Cantona, dal ‘92 al ‘97, a cui subentra David Beckham fino ad arrivare a Cristiano Ronaldo, l’unico a ricevere la benedizione di colui che ha avviato questa leggendaria storia. Meno fortunate le esperienze di Angel Di Maria e di Memphis Depay, ma senza dubbio tutto il clamore mediatico – e le cifre astronomiche - che ha accompagnato il passaggio di Sanchez dall’Arsenal allo United contribuirà ad accrescere il valore in campo del giocatore: ora starà a Josè Mourinho decidere come impiegare l’ex Barcellona.
In questa stagione il manager portoghese ha utilizzato il 4-2-3-1 come modulo principale, quindi è facilmente prevedibile che con questo schema il cileno agirà come ala sinistra nei tre trequartisti dietro la punta, dove finora si sono alternati Martial, Rashford e Lingard, visto che il suo stile di gioco si basa sul movimento dalla corsia mancina verso il centro per poter calciare con il piede preferito. Sanchez però offre anche altre soluzioni perché nel caso in cui si optasse per un 4-3-3, il Niño Maravilla concede anche la possibilità – oltre alla classica posizione esterna - di occupare il ruolo di prima punta per non dare punti di riferimento alle squadre avversarie; in più per il cileno non è da escludere il compito di catalizzare le azioni offensive da trequartista centrale verso il centravanti Lukaku, sia in un 4-2-3-1, sia in un 4-3-2-1 o 4-3-1-2. Dunque sono diversi gli scenari che si aprono con l’acquisto di un calciatore di tale livello, che conosce la Premier League e che è schierabile anche in Champions League, per un Manchester United desideroso di tornare ad essere assoluto protagonista, in patria, in Europa e nel mondo.