Ventiquattresima tornata di Premier, fermata delicata per lo United. Mourinho fa visita al Burnley con un obiettivo definito, mantenere la seconda posizione alle spalle del City. Difficile ipotizzare un rientro, aldilà del KO dei blu ad Anfield. Realistico volgere lo sguardo alle spalle, tre le lunghezze di margine su Chelsea e Tottenham. Dopo una serie negativa - tre pari - il Manchester viaggia ora a vele spiegate. Cinque reti all'attivo e zero al passivo nelle ultime due di campionato, al tappeto Everton e Stoke.
In attesa di usufruire delle prestazioni di Sanchez - in arrivo dall'Arsenal - Mourinho si affida al consolidato 4-2-3-1. Assente il partente Mkhitaryan, spazio sulla trequarti a Martial, Mata e Lingard, il giocatore più in forma tra i red devils. Lukaku funge da terminale offensivo, assente per infortunio Ibrahimovic. La cerniera centrale è composta da Matic e Pogba, perno fondamentale nella scacchiera del portoghese, mentre Smalling e Jones oscurano la porta di De Gea. Non è ancora a disposizione Bailly. Confermato a sinistra Shaw, a destra troviamo Valencia.
Il Burnley gode di buona classifica - settima posizione al momento - ma non attraversa di certo un buon periodo. Non vince in Premier dal 12 dicembre - giorno del sigillo con lo Stoke - ed è reduce dal tonfo di misura con il Palace. Zona Europa più lontana, l'Arsenal dista 5 punti, occorre una reazione con effetto immediato. Dyche deve replicare ad alcune defezioni. Non sono della partita Brady, Wood, Ward e Walters. Probabile 4-4-1-1, con Hendrick ad ispirare Barnes. Alle porte una partita di sacrificio, due linee compatte per ostruire la via allo United. Corsa, recupero palla e transizione rapida, questo il piano tattico. Sull'esterno, si muovono Gudmundsson e Arfield, Cork e Defour si dividono compiti di interdizione e costruzione. Mee e Tarkowski a difesa di Pope, i terzini sono Bardsley e Taylor.
Fischio d'inizio alle 16.