Carabao Cup, penultimo atto. Nella serata di ieri, vittoria di misura del City sul Bristol, alle 21 odierne semifinale nobile, il Chelsea ospita l'Arsenal - ritorno in agenda il 24 del mese corrente. Quarto impegno per i blues nella competizione, dopo le affermazioni con Nottingham Forest, Everton e Bournemouth. Si gioca, come detto, sui 180 minuti, occorre quindi valutare con attenzione ogni dettaglio. Quarto confronto in stagione tra Conte e Wenger, il bilancio non arride al tecnico italiano. In agosto, Community Shield e sigillo gunners dagli undici metri. In Premier, doppio pari. All'Emirates, il 3 di gennaio, 2-2 e fuochi d'artificio al tramonto, con il pari dei padroni di casa a strozzare l'urlo del Chelsea. In palio, quindi, qualcosa di più di una semplice sfida di Coppa.
In una stagione monopolizzata dal City di Guardiola, capofila con margine in Premier, anche la Carabao Cup assume valenza importante. Il Chelsea è in corsa in Champions, ma non rientra tra le principali candidate al titolo. Conte è un gradino sotto al citato City, al Barcellona di Messi, al Real di CR7, ma anche a Bayern e PSG. Campione in carica in Inghilterra, non intende chiudere senza allori, l'occasione è propizia, superare l'ostacolo Wenger e sfidare poi, con ogni probabilità, il collega Guardiola.
Il Chelsea è in un buon momento. Sei risultati positivi in Premier - 4 vittorie e due pari - ma di recente, per l'Epifania, solo 0-0 in FA Cup con il Norwich. Seconde linee in campo, spazio a Kenedy, Drinkwater, Zappacosta, con David Luiz nel comparto a tre di difesa. Possibile quindi il ritorno dei titolarissimi per il confronto di Stamford Bridge con l'Arsenal. Poche indicazioni in conferenza, Hazard è a disposizione, Barkley, innesto del mercato invernale, si allena con il gruppo, ma deve inserirsi a pieno ritmo prima di trovare ruolo chiave nell'undici in blu.
Christensen, fresco di rinnovo, si pone al centro della retroguardia, Cahill e Azpilicueta ultimano il reparto. Gli esterni sono Moses e Alonso, con Fabregas e Bakayoko ai lati di Kanté. 3-5-1-1, con Hazard ad oscillare alle spalle di Alvaro Morata.