Arsenal - Chelsea è il piatto forte del mercoledì di calcio. All'Emirates, Wenger si gioca una delle ultime occasioni per uscire dall'anonimato. Un vortice di polemiche inonda il cielo londinese, il tecnico guida la protesta verso l'operato arbitrale, sente la stagione scivolare via. Il pari con il West Bromwich allontana ulteriormente l'Arsenal dalle prime quattro posizioni. Il Liverpool - quarto - ha sei lunghezze di margine e una partita in più. Non ha quindi margine d'errore l'allenatore francese, una vittoria è fondamentale quantomeno per dimezzare il passivo. Soffia vento contrario, aldilà della striscia positiva. In Premier, l'Arsenal non perde da sei turni, ma le affermazioni sono solo due - peraltro di misura con Newcastle e Palace - a fronte di quattro pareggi. Procede a ondate la squadra, a tratti è piacevole, ma raramente offre una sensazione di solidità.
Manca un centesimo per fare un euro, è la storia recente dell'Arsenal a confermare l'assunto. Il confronto con le grandi d'Inghilterra è impietoso. Wenger ha dalla sua solo il 2-0 al Tottenham. Una via crucis condita dal tonfo con il Liverpool - 4 gol sul groppone - in avvio di campionato e rifinita dalle battute d'arresto con City e United. Non è in discussione il valore tecnico del gruppo, ma non basta per ambire a più di un piazzamento discreto.
Wenger deve fare i conti con i consueti problemi. Monreal, Giroud, Ramsey, Kolasinac, quattro le assenze certe. Le condizioni di Ozil e Koscielny sono poi da valutare, undici quindi in divenire per i padroni di casa. A protezione di Cech, linea a tre, Chambers e Mustafi certi di una maglia da titolare, da valutare come detto Koscielny. Pronto Mertesacker. Maitland-Niles e Bellerin a coprire l'esterno, Xhaka la certezza nel mezzo. Elneny o Wilshere a completare il pacchetto. Welbeck e Sanchez partono un passo dietro a Lacazette.