Preziosissima vittoria dell’Arsenal a Selhurst Park per chiudere la ventesima giornata di Premier League. Tre punti sofferti, sudati, che arrivano grazie alla qualità di Sanchez, autore di una doppietta nel secondo tempo dopo che Townsend aveva pareggiato Mustafi, ma caratterizzati da qualche disattenzione di troppo. Il Crystal Palace esce a testa alta davanti al pubblico amico, sfiorando l’impresa nel finale dopo la rete della speranza di Tomkins. Eagles che rimangono ad un punto dalla zona retrocessione, mentre i Gunners agganciano i cugini del Tottenham al quinto posto.
Sorprende tutti Arsene Wenger: dopo tante partite con la difesa a quattro, si torna a tre, e senza Monreal viene spolverato dalla cantina Chambers, alla prima presenza stagionale in Premier assieme a Mustafi e Koscielny. I due tornanti sono Bellerìn e Kolasinac, mentre in mezzo c’è la solita coppia Wilshere-Xhaka, con Ramsey ancora k.o. Davanti, invece, manca Giroud, per cui scelta obbligata: Sanchez e Ozil a sostegno di Lacazette. Per i padroni di casa, invece, ci sono Cabaye e Milivojevic a fare da filtro in mezzo al campo, con Loftus-Cheek e Townsend sulle fasce, mentre accanto a Zaha la punta è Benteke, che rientra dalla squalifica. Dietro, Dann e Tomkins sono le guardie giurate di Speroni, mentre sulle fasce agiscono Schlupp e Kelly.
Prima fase di gara col solito, insistito, possesso dell’Arsenal, oggi in divisa totalmente nera, ma il Crystal Palace si dimostra pimpante, soprattutto con il solito tarantolato Zaha. A rendersi più pericoloso è però Cabaye, con due conclusioni dalla distanza nel primo quarto d’ora: la seconda vola alta, la seconda sibila accanto al secondo palo. Dall’altra parte ci provano invece Wilshere e Sanchez dopo una bella azione sulla destra di Bellerìn, ma la difesa si oppone bene. Stesso discorso dopo la grandissima circolazione, veloce, al limite che permette a Ozil di imbucarsi e servire il rimorchio di Xhaka, ma Dann ci mette il piede. I Gunners alzano il ritmo, ma Speroni blocca il tiro di Wilshere e permette ai suoi di respirare. Alla metà esatta del primo tempo, però, gli ospiti passano: punizione dalla trequarti di Ozil che, respinta due volte, finisce a Lacazette sulla fascia destra. Mancino a giro del francese, Speroni tocca ma non smanaccia bene, il primo ad arrivare sul tap-in è Shkodran Mustafi che firma il secondo sigillo stagionale.
Da qui, gli spazi si aprono leggermente ed i Gunners vanno a nozze: Kolasinac trova magicamente l’imbucata di Ozil che toca di mancino, ma il portiere avversario si oppone, benissimo, in uscita. Dall’altra parte, su sponda di Benteke, squilla Zaha, ma il suo destro si spegne a lato.
L’Arsenal comunque prova ad amministrare, ma quando trovano spazi i padroni di casa sanno farsi valere. Mesut Ozil, però, sembra in serata, ed al quarantesimo controlla di destro un pallone difficilissimo, facendolo passare tra due difensori e ritrovandosi davanti a Speroni: il tentativo è di fare un assist, ma la palla si allarga troppo. L’azione sfuma e con esso anche le emozioni del primo tempo: si va negli spogliatoi sullo 0-1 al Selhurst Park.
Pronti, via, la prima palla del secondo tempo è una perla di Sanchez verso Bellerìn, ma quando lo spagnolo sbuca in area non riesce a controllare bene e va a sbattere su Speroni. I Gunners si mangiano le mani, ma ben presto si ritrovano anocra peggio: Zaha va via, meravigliosamente, sul fondo a sinistra e mette dentro col mancino. Tutti immobili quelli di Wenger, il primo ad arrivare sula sfera, all’altezza del dischetto, è Andros Townsend che piazza col mancino, trafigge Cech e fa 1-1 dopo appena tre minuti dall’intervallo. I dieci minuti successivi vedono un’Arsenal alle corde, confuso e frenetico, che rischia anche di incassare il ribaltone dal mancino di Schlupp, che si spegne però sul fondo. Se i Gunners hanno incassato il colpo, dall’altra parte il Palace ritrova fiducia, spinto da un carichissimo Selhurst Park. Come spesso succede, però, il colpo di scena è dietro l’angolo: sugli sviluppi di un corner Chambers scodella dentro per Sanchez che fa sponda su Lacazette e poi, in area, riceve dallo stesso francese per sparare il destro secco, potente, sul primo palo. Bucato di nuovo Speroni, secondo vantaggio Arsenal appena dopo l’ora di gioco. Tempo di rirpendersi, ed è di nuovo apnea per il Crystal Palace: stavolta il lampo, dal cerchio di centrocampo, è di Jack Wilshere che lancia di 35 metri per l’inserimento di Sanchez. Linea difensiva battuta, controllo a seguire di coscia e piattone destro all’angolino, è tutto troppo facile per la doppietta del cileno che vale il 3-1.
Da lì in poi i padroni di casa calano di convinzione, mentre Wenger rinforza il fortino (Coquelin per Lacazette) e permette ai suoi di palleggiare con calma in ogni zona del campo, recuperando tempo ed energie. L’unico a non smettere mai di crederci è Wilfried Zaha: prima costringe Bellerin a rincorrerlo fino alla linea di fondo per chiudere in corner, poi spreca, clamorosamente, il colpo di testa in tuffo dentro l’area piccola, spegnendolo sul fondo. Nel finale però i ragazzi di Hodgson ci provano in tutti i modi, fino a trovare la rete ad un minuto dal termine: corner sul secondo palo, Tomkins salta più in alto di Koscielny e buca Cech all’angolino. Basta per ridare fiducia ai tifosi delle Eagles, non ad organizzare l’azione del pari: triplice fischio di Oliver, tutti sotto la doccia.