Dopo le fatiche di una semifinale per certi versi surreale contro l'Al Jazira, il Real Madrid di Zinedine Zidane si gioca oggi la finale del Mondiale per Club nella cornice di Abu Dhabi. Avversari, i brasiliani del Gremio, allenati da Renato Gaucho, con la stellina Luan spauracchio dei merengues. Per la Casa Blanca è l'occasione di tornare sul tetto del mondo per la seconda volta consecutiva, la terza negli ultimi quattro anni, e di aggiudicarsi il quinto titolo dell'anno solare, dopo aver alzato al cielo Champions League, Liga, Supercoppa Europea e spagnola.
Contro il Gremio servirà una versione più lucida e attenta del Real visto invece con gli arabi dell'Al Jazira, match in cui, meraviglie del portiere rivale a parte, gli spagnoli hanno sofferto il contropiede veloce, con Varane e Nacho in balia di Romarinho, assurto agli onori delle cronache per un gol e per altre chances sprecate. Ecco perchè per la finale di oggi (ore 18 italiane, diretta Fox Sports) Zinedine Zidane ripresenterà al centro della difesa il capitano Sergio Ramos, con Dani Carvajal nuovamente titolare del ruolo di terzino destro (nonostante due ultime buone esibizioni del giovane marocchino Achraf). Marcelo agirà sulla fascia opposta, uno tra Raphael Varane e Nacho affiancherà invece l'andaluso. Le condizioni del francese, non al meglio dopo l'infortunio muscolare patito nell'ultima di Champions League contro il Borussia Dortmund, rendono possibile un ballottaggio che sulla carta non dovrebbe esistere. Se ne saprà di più nelle prossime ore, senza dimenticare che la scelta di Zidane potrebbe essere orientata anche al Clasico di sabato prossimo, probabile ultima chiamata in Liga per il suo Real Madrid. Il resto della squadra che giocherà oggi contro il Gremio sarà quello che ha dominato nel finale della scorsa Champions (l'once de Cardiff, lo chiamano in Spagna), con Casemiro davanti alla difesa, Luka Modric e Toni Kroos (di nuovo in campo al posto di Mateo Kovacic) da mezze ali, Isco trequartista alle spalle di Karim Benzema e Cristiano Ronaldo. Ma se il portoghese sembra essersi sbloccato dopo essersi aggiudicato il suo quinto Pallone d'Oro, il francese è ancora alle prese con un'astinenza dovuta anche a un po' di sfortuna, oltre che a una certa imprecisione. Diversi i pali infatti colpiti da Benzema nelle ultime gare: nonostante tutto, sarà comunque lui il centravanti titolare, sia perchè l'alternativa Borja Mayoral non può scavalcarlo in una finale mondiale, sia perchè Gareth Bale ha pochi minuti nelle gambe.
Il gallese ha deciso la semifinale con l'Al Jazira a pochi secondi dal suo ingresso in campo, rompendo una maledizione che faceva sembrare stregata la porta degli arabi, ma partirà nuovamente dalla panchina, pronto a subentrare a partita in corso, come Lucas Vazquez e Marco Asensio, due tra i giocatori più in forma dell'intera plantilla del Real. Con loro in campo, Zidane vara un 4-4-2 più ordinato, con due ali e altrettanti attaccanti, mentre la presenza di Isco induce il tecnico francese a lasciare maggiore libertà al malagueno, capace di svariare su tutto il fronte offensivo, ma anche di ritornare sull'out di sinistra in fase difensiva. Le ultime prestazioni di Isco non sono state eccezionali, forse per un difetto di condizione fisica: l'andaluso finisce spesso le partite in debito di ossigeno, poco lucido in zona gol e quasi sempre sostituito dal suo allenatore. Ma la gara di oggi pomeriggio sembra chiamarlo al proscenio: talento e magie da mille e una notte, per una Casa Blanca che vuole lasciarsi alle spalle i problemi del campionato e chiudere una prima fase di stagione travagliata, che verrebbe però nobilitata dalla conquista del terzo trofeo della temporada, dopo le due Supercoppe. Poi bisognerà tornare a pensare alla Liga, a una rimonta che appare molto difficile, soprattutto per la solidità del Barcellona. Se quella di oggi è senza dubbio una finale, con un appeal maggiore rispetto a quella dello scorso anno contro i giapponesi del Kashima (che pure misero in enorme difficoltà i merengues), quella di sabato prossimo al Bernabeu contro gli arcirivali catalani ne è parente stretta, per implicazioni di classifica, per storia e tradizione. Mondiale e Clasico, due match che non cambieranno la valutazione del 2017 del Real, ma che potrebbero mutare umore e orizzonti della Casa Blanca.