Partita pirotecnica, spettacolare, una delle migliori dell'anno quella dell'Emirates Stadium tra Arsenal e Manchester United valida per la quindicesima giornata di Premier League. Succede di tutto, ma a spuntarla, dopo essere passati in vantaggio con Valencia e Lingard ed aver incassato la rete di Lacazette e l'espulsione di Pogba, sono i Red Devils, che vincono 1-3 e mettono pressione ai cugini del City, per il momento a -5.
Formazioni in campo a specchio in quel dell’Emirates Stadium: per Mourinho ci sono Rojo e Lindelof nella difesa a tre con Smalling, Pogba e Matic nel mezzo tra Valencia e Young, mentre l’attacco orfano di Ibra e Mkhitaryan punta su Martial, Lukaku e Lingard. Dall’altra parte, solita linea a tre con Koscielny, Mustafi e Monreal davanti a Cech. Bellerìn e Kolasinac sono i tornanti, con Xhaka e Ramsey ad occuparsi di costruzione e distruzione del gioco. Davanti, Ozil e Alexis Sanchez supportano Alexandre Lacazette.
Pronti, via, subito ammutoliti i Gunners: tutto nasce da un passaggio in orizzontale sbagliato di Koscielny. Valencia attacca, ruba palla e scarica su Pogba che si ritrova quattro avversari addosso: lucidissimo il francese a riaprire proprio su Valencia. Coordinazione destro che passa tra le gambe di Monreal e Cech prima di trovare la rete, è 0-1.
L’Arsenal prova ad organizzare una reazione, ma la difesa ospite regge bene e lo United colpisce di nuovo in ripartenza: al decimo è Lukaku a scippare Mustafi, ma la magia è di Martial che trova l’inserimento di Lingard, girandosi spalle alla porta, con l’esterno. Palla perfetta, il britannico deve solo concludere, da distanza ravvicinata, la splendida azione in velocità trovando il palo lontano con la punta. 0-2 dopo una dozzina di minuti e dramma sportivo per l’Arsenal, che si ritrova anche a dover fare a meno di Mustafi, fermo per infortunio proprio in occasione del gol subito. Wenger si gioca il tutto per tutto e manda dentro Iwobi, ridisegnando una sorta di 4-2-3-1.
La partita a questo punto si fa abbastanza frenetica, nervosa, con l’Arsenal a provare la reazione di puro cuore e lo United al contrario, paziente, a palleggiare per poi colpire in rapidità. L’occasione per i padroni di casa arriva però dopo una palla persa da Martial: Lacazette, Sanchez e Smalling si combattono la palla in mischia dopo l’ottima ripartenza di Iwobi, ma è solo corner. Dalla bandierina la palla arriva ancora sul piede di Lacazette, in allungo, ma la deviazione da distanza ravvicinata colpisce alla figura De Gea. Ci prova anche Ramsey da lontano, ma ancora una volta il portiere spagnolo non ha problemi a bloccare.
I Gunners continuano a spingere, ma la fortuna non è davvero con loro: Lacazette servito sul primo palo si gira e colpisce a botta sicura dopo aver superato De Gea, il portiere riesce a deviare la sfera che si alza e colpisce la traversa. Il tap-in di Iwobi è respinto, sulla carambola arriva anche Xhaka ma il suo mancino termina ad un filo dal palo. Clamoroso tris di occasioni, ma si corre subito dall’altra parte: Pogba ha tantissimo spazio sulla destra e mette dentro, per poco la scivolata di Monreal non beffa Cech, molto reattivo a bloccare. Il finale è quasi un assedio, ma gli uomini in nero riescono costantemente a chiudere la porta, anche nel cuore dell’area, alle offensive avversarie. Matic chiude su Ramsey dal dischetto, poi De Gea mette di nuovo i guanti sia su Bellerìn che su Kolasinac nel giro di un minuto.
Nel recupero la difesa del fortino assume i contorni della leggenda: cross sul secondo palo, Lukaku da un metro svirgola verso la propria porta ma De Gea si immola di nuovo con una parata incredibile: è l’ultima emozione di un primo tempo assolutamente fuori dal comune per mole di occasioni ed emozioni.
Ad aprire il secondo tempo, però, è quello che tutto l’Emirates aspettava: Sanchez pennella dal limite, la linea dello United sale male e Ramsey rimane tutto solo in area. Al volo, il tocco di destro è puro altruismo ed aggiusta alla perfezione la sfera per Lacazette, che da due metri, senza avversari, davvero non può sbagliare. Partita riaperta, 1-2 e stadio infuocato.
Partita che continua a procedere nel surrealismo: Lingard riparte veloce in contropiede e si ritrova con la palla a tu-per-tu con Cech. Destro a botta sicura, il portiere dell’Arsenal devia con il braccio ed il campanile che si alza colpisce, lentamente, il palo. Arriva Martial per il tap-in, ma Monreal si immola e ci mette la schiena. Solo dieci sul cronometro del secondo tempo, e l’ennesima azione pericolosa dell’Arsenal sfiora il pari: Lacazette taglia benissimo davanti a Smalling, controlla il pallone di Iwobi e scarica il sinistro. De Gea fa un miracolo arrivandoci in tuffo sulla destra, poi ne fa un altro ancora più clamoroso, col piede, per impedire a Sanchez il tocco da due passi dopo la respinta.
Tutto sembra pronto per il pari, invece arriva il 3-1: Lingard guida l’ennesima ripartenza, Pogba entra in area e va via di fisico a Koscielny. Perde tanto terreno il difensore dei Gunners, l’ex-Juve ha tempo di alzare la testa e mettere dentro con la punta proprio per Lingard. Tocco facile facile, a porta vuota, e doppio vantagio ristabilito.
Tempo di ricominciare, Alexis Sanchez si ritrova con spazio al limite dell’area e fa partire il destro teso: ancora, ancora una volta, a dirgli di no è David De Gea in tuffo. Passata la marea, però, l’Arsenal sembra cedere il passo alla stanchezza: qualche errore di troppo comporta un calo di fiducia dei Gunners, ma l’atmosfera si riaccende al minuto 73, quando Bellerìn anticipa Pogba sulla corsa, ed il francese lascia lì il piede a martello sulla coscia dell’avversario semi-disteso: Marriner ritiene l’intervento eccessivo e sventola il cartellino rosso.
Da qui Mourinho si schiera a 5 con l’ingresso di Darmian, mentre Wenger mette dentro Welbeck e Giroud schierando in contemporanea tutti gli attaccanti a disposizione. Nel finale gli animi si scaldano tra Sanchez ed Herrera, entrambi ammoniti, ma non arrivano occasioni rilevanti dai mille traversoni tentati dall’Arsenal. A nulla servono i cinque di recupero, con Welbeck e Ramsey a sprecare le ultime due occasioni: a Londra passa Mourinho che ora attenderà il risultato del City.