Un altro pezzo della storia dell'Inter è pronto a salutare il calcio mondiale, si tratta di Julio Cesar, che - secondo quanto riportato dal quotidiano portoghese Record - a fine stagione, al termine del suo contratto con il Benfica, dovrebbe appendere i guanti al chiodo, come titola lo stesso giornale.
Il brasiliano, prossimo ai 40 anni, ha un contratto che scadrà il 30 giugno 2018 e sembra stia discutendo con i dirigenti della squadra sul suo futuro, che però sembra lontano da Lisbona e anche dal calcio. La discussione potrebbe basarsi sul fatto che l'eroe del Triplete interista potrebbe dire basta già a Gennaio, poichè al Benfica sta trovando davvero poco spazio e le sue presenze, in questa stagione, sono soltanto quattro, anche a causa degli infortuni che lo stanno tenendo lontano dai campi.
Considerato a lungo uno dei migliori portieri al mondo, ha iniziato la sua carriera nel Flamengo, nel lontano 1997, prima di approdare all'Inter nella stagione 2004, dove viene girato in prestito al Chievo, senza però scendere mai in campo. Rientrato all'Inter segue passo per passo il suo mentore Francesco Toldo, che ne lima ogni spigolo e lo fa diventare un portiere abilissimo, che terrà protetta la porta dell'Inter fino al 2012, anno in cui emigra al QPR. Dopo due stagioni con gli inglesi, ecco l'approdo in Canada, a Toronto, dove resta soli 6 mesi, prima di passare definitivamente al Benfica, nell'Agosto del 2014 e contribuisce in gran parte ai tre titoli della squadra lusitana.
Julio Cesar, però, resterà sempre uno dei più grandi portieri per quello che ha fatto e che ha vinto all'Inter nei suoi 9 anni a Milano: 5 Scudetti, 4 Supercoppe italiane, 3 Coppe Italia, 1 Coppa del mondo per club, ma soprattutto la Champions League del 2010, quella del Triplete nerazzurro, che issa il brasiliano nel libro delle leggende interiste.
Portiere agile e reattivo, ha sempre mostrato grande sicurezza negli interventi e nelle uscite, dotato anche di una buona tecnica, si è messo in mostra anche come pararigori ed è proprio per tutte queste qualità che, a Milano, viene soprannominato "L'acchiappasogni".