Quattro goal nei primi 90 minuti e pass per il Mondiale di Russia sempre più vicino. La Croazia sfrutta al meglio il turno casalingo infliggendo una sonora sconfitta alla Grecia nell’andata dei playoff. Partita messa subito in discesa grazie al clamoroso errore di Karnezis, che su un retropassaggio di Tzavellas sbaglia il controllo e stende Kalinic, bravissimo a pressare il portiere e ad approfittare dello svarione. Rigore nettissimo, trasformato da Luka Modric per il vantaggio croato dopo nemmeno un quarto d’ora. I padroni di casa cominciano a giocare come sanno ed è uno spettacolo: il centrocampista del Real Madrid orchestra i compagni, Rakitic e Brozovic accompagnano, Perisic e Kramaric strappano e Kalinic concretizza. È proprio il centravanti del Milan che trova il raddoppio con un colpo di tacco sottoporta, servito dal sampdoriano Strinic al 19’.
La Croazia mantiene alto il livello di gioco, ma alla mezz’ora si distrae su un corner e l’ex Genoa e Milan Sokratis Papastathopoulos accorcia le distanze; Perisic però ci mette quattro minuti a ristabilire le distanze, con un colpo di testa ravvicinato su un bel cross di Vrsalijko. Il secondo tempo è accademia pura, con la autolesionista difesa greca che regala il poker a Kramaric in una azione in cui l’ex terzino del Sassuolo è bravo a credere nell’errore avversario, e con i biancorossi più volte ad un passo dalla cinquina. Nel finale la Grecia va vicino al goal in un paio di occasioni con Mitroglou e Papadopoulos, ma il risultato non cambia più ed il triplice fischio di Rocchi ufficializza il 4-1.
Prestazione praticamente perfetta degli uomini di Dalic, tra i quali spiccano i calciatori che militano - o hanno militato - nel campionato italiano. Sime Vrsalijko ha offerto una prova che ha ricordato a tutti perché l’Atletico Madrid abbia voluto investire su di lui: moto perpetuo sulla fascia destra, grande intensità nel pressing e due assist a referto; ottimo anche l’altro terzino Ivan Strinic, sempre attento in fase difensiva e con qualche licenza in avanti, come nell’occasione del servizio a Kalinic per il 2-0. Brozovic è stato finalmente convincente per tutti i 90 minuti in mezzo al campo: gioca palla con sicurezza sempre a testa alta. Perisic segna solo un goal – potevano essere di più – a coronamento della solita prestazione fatta di corsa e tecnica su entrambe le fasce. Kalinic non ha fatto rimpiangere l’assenza di Mandzukic procurandosi subito il rigore dell’1-0 e mettendosi in proprio in occasione del raddoppio, al termine di una fantastica azione corale, guadagnandosi la standing ovation alla sua uscita dal campo.
Menzione a parte la merita Luka Modric. Il numero 10 del Real Madrid disegna calcio dall’inizio alla fine: quando ha il pallone tra i piedi, il pubblico sa che succederà qualcosa. Nella settimana dell’addio al calcio di Andrea Pirlo, il soprannome di Maestro ora è tutto dell’artista di Zara.