Sarà sicuramente il pericolo numero uno per la nostra Nazionale. Dopo un periodo poco fortunato a causa di un brutto infortunio rimediato ad agosto, John Guidetti è pronto a dire di nuovo la sua con la maglia della nazionale svedese di calcio, segnando magari qual goal che consentirebbe agli scandinavi di avvicinarsi ai Mondiali di Russia 2018. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'attaccante del Celta Vigo ha parlato proprio della sfida contro gli Azzurri: "Saranno due grandi partite, di quelle che non ti vuoi perdere. Alla Friends Arena ci sarà il pienone, 50.000 persone, grande atmosfera. E sarà lo stesso a San Siro. Ci ho giocato una volta col Celtic, stadio magnifico. È come se il Mondiale fosse già cominciato: per una squadra continuerà, per l’altra finirà".
Considerato come uno dei calciatori europei più promettenti, Guidetti ha sempre portato con sé il macigno di calciatore di talento conquistato durante l'esperienza al Manchester City, soffrendo spesso la pressione di tale pesante investitura. Con il Celta Vigo, però, il ragazzo di origini italiane sembra aver trovato la propria dimensione, scegliendo appunta una squadra ambiziosa ma non eccessivamente pretenziosa, dove poter esplodere definitivamente. E guai a sottovalutarlo, perché Guidetti è sempre pronto al guizzo vincente, lavorando silenzioso come un cobra e colpendo all'improvviso con la stessa pericolosità del rettile.
Contro i più forti avversari, dice Guidetti, bisogna avere rispetto ma non paura: "Il calcio è lo sport più bello del mondo perché tutto può succedere. Ovvio che l’Italia è favorita: tra le quattro che potevano toccarci era la peggiore, però è vero anche il contrario: penso che l’Italia avrebbe preferito non giocare con noi. Abbiamo rispetto per una grande squadra, ma paura non è la parola corretta per descrivere il nostro stato d’animo. Siamo usciti vivi da un gruppo duro con Francia e Olanda, abbiamo fiducia in noi stessi e siamo convinti di potercela fare. In questi mesi abbiamo cambiato molto, i due allenatori sono diversi, io giocavo con Zlatan ma l’Italia è sempre l’Italia: avete una gran difesa e una struttura di gioco solida, non regalate spazi e occasioni come a volte capita con grandi nazionali che vogliono attaccare in massa e magari si scoprono. Ma anche alla Svezia è dura far gol. Vincerà chi farà meno errori".
E, parlando proprio dei punti di forza della Svezia, Guidetti "avvisa" i prossimi avversari azzurri: "Siamo uniti. C’è grande feeling: per la partita col Lussemburgo abbiamo battuto il record di presenze, pochi anni fa sarebbe stato impensabile. E poi occhio, non è che il ct ha messo in campo un gruppo di amici. Abbiamo ottimi giocatori, che poi siano anche amici è importante, ma prima di tutto viene la qualità e la Svezia ne ha da vendere. Il nostro ct ha vinto un campionato col Norrköping che non era tra le favorite, giocando il miglior calcio del torneo. Perché non è che la Svezia sia una squadra solo “kick and run”, tutt’altro. Ci piace giocare la palla e sappiamo farlo" conclude l'attaccante svedese.