Simone Verdi è un'interessante scoperta del calcio italiano, un predestinato, un giocatore con colpi fuori dal comune. In un'Italia a caccia di risposte e certezze, c'è spazio per un ragazzo di sicuro avvenire, chiamato a ritagliarsi uno spazio importante nella massima serie e di conseguenza in azzurro. Ventura conosce bene Verdi, fin dai tempi di Torino, e punta molto sulla crescita dell'esterno. Laterale d'attacco, all'occorrenza in grado di vestire panni da gregario per il bene del gruppo. Macedonia ed Albania, una concorrenza spietata, un obiettivo definito, conquistare minuti, ribaltare le attuali gerarchie. 

"Ho visto mister Ventura carico, come sempre. E' bello essere qui con un tecnico che ha sempre creduto molto in me. Sono un esterno offensivo, ma farò tutto ciò che mi dirà il c.t., questo è certo. E col Bologna ho dimostrato di saper anche ricoprire ruoli di maggiore sacrificio, ed è forse questo che mi ha riportato in Nazionale".

Verdi identifica poi possibili protagonisti. Da Bologna all'Italia, attenzione a Masina e Di Francesco, calciatori dalle indubbie potenzialità, seguiti dal commissario tecnico. Poli, invece, è stato in passato in azzurro, difficile ora un suo ritorno. 

"Abbiamo qualche italiano, ma nella formazione titolare non siamo moltissimi. C'è Masina che è interessante, Poli è stato in nazionale, in passato, per noi è un punto fermo, fondamentale nello spogliatoio. Poi c'è Di Francesco che Ventura ha osservato. Ha qualità e prospettiva".

La scoppola con la Spagna non deve ridimensionare le ambizioni dell'Italia. Verdi sottolinea la forza del pacchetto tricolore, cita personalità di spicco della nostra nazionale, in grado di tenere testa ai fenomeno giallorossi. Lo spareggio per il mondiale non crea alcun timore. 

"Io sono arrivato a questa convocazione, in questo gruppo, e ho trovato persone disponibili e con voglia di fare. Sono sicuro che in queste partite verrà dimostrato, c'è voglia di fare punti importanti per poi essere nel sorteggio delle teste di serie. I giovani della Spagna? È vero che hanno Isco e Asensio, ma anche l'Italia ha giocatori forti come Chiesa, Bernardeschi, penso che queste differenze non ci siano".

Chiusura dedicata al Var, Verdi si schiera a favore della tecnologia e cita un episodio di campionato per ribadire l'importanza di questa aggiunta, utile a scongiurare errori pesanti. 

"Contro l'Inter mostrai subito parecchi dubbi sul rigore dato ad Eder, e invece era proprio rigore rivisto in Tv. Ecco, io credo che il Var sia un'ottima cosa perché aiuta a prendere le decisioni giuste. Vanno forse limati un po' i tempi delle varie decisioni".