Chelsea, esame Guardiola per Antonio Conte

Dopo aver battuto Simeone, l'ex Juventus riceve in casa il catalano, puntando tutto su Hazard e Morata.

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Di Alberto Zamboni

La vittoria in casa dell’Atletico Madrid in Champions League ha il sapore di un esame di maturità superato per il Chelsea di Antonio Conte. Seppur arrivato all’ultimo minuto, i Blues hanno imposto il loro gioco nella gara europea inaugurale del Wanda Metropolitano, conquistando la vetta solitaria del gruppo C. Ora a Stamford Bridge arriva il Manchester City di Pep Guardiola ed il tecnico leccese si ritrova tra le mani una squadra in forma, con il recupero fondamentale di Eden Hazard: da quando il belga è rientrato il Chelsea ha accelerato ed anche a Madrid è stato uno degli uomini decisivi. Anche Alvaro Morata, una volta entrato negli schemi di Conte, ha cominciato a segnare con continuità e non sta facendo rimpiangere l’assenza di Diego Costa, ma in questo inizio di stagione la sorpresa è rappresentata da Michy Batshuayi. Dopo aver ufficializzato il titolo l’anno scorso con il goal al West Bromwich, il classe ‘93 ha atteso pazientemente il suo momento e si sta togliendo delle soddisfazioni personali, come – per ultimo – la zampata contro l’Atletico che è valsa la vittoria, ma anche la partita intera contro il Qarabag nella prima sfida di Champions – bagnata anche quella con una rete – e la tripletta in Coppa di Lega al Nottingham Forest.

Antonio Conte però, nonostante il momento felice, ha trovato il modo di lamentarsi. Stavolta nel mirino è finito il calendario stilato dalla Federcalcio inglese: “Abbiamo solo un giorno per preparare il match con il City. Si poteva scegliere la domenica, sono veramente sorpreso della decisione e non capisco il perché. Nelle gare come quella con l'Atletico si spendono parecchie energie fisiche e mentali. Comunque saremo pronti, ma su chi scenderà in campo deciderò un paio d'ore prima della partita”.

Uno dei problemi di formazione è rappresentato dalla squalifica di David Luiz ed è quindi possibile che per Antonio Rudiger si aprano le porte per una chance da titolare, insieme ad Azpilicueta – ormai imprescindibile – e Christensen, che potrebbe far riposare Cahill. Anche per Zappacosta si profila una presenza dal primo minuto sulla fascia destra, con Marcos Alonso su quella opposta e con Bakayoko e Kantè nel mezzo, mentre in avanti, con Morata e Hazard, spazio a Willian.