Ultima fermata, poi uno stop, il secondo di questo scorcio di stagione. Reclamano spazio le nazionali, i campionati cedono il passo, le squadre si radunano pronte a tracciare un bilancio d'ottobre. Chelsea di ritorno, dopo un avvio problematico, figlio di infortuni e mercato incompleto. A Madrid, squillo europeo, in Premier, filotto per avvicinare la vetta, per spaventare City e United. Ultima fermata, come detto, non una partita qualunque. A Stamford Bridge, sbarca Guardiola, pronto a conquistare tutto col suo City. Morata, uno dei simboli della "rinascita" blu, introduce la battaglia con il Manchester. 

"Sarà un gara delicata, ma è importante per noi conquistare i tre punti prima della pausa per le Nazionali"

Da Diego Costa - ufficiale da qualche giorno il suo passaggio all'Atletico Madrid, dopo la rottura con Conte - a Morata, un attaccante diverso, ugualmente letale. L'ex Real motiva la sua scelta, lasciare il Real per consacrarsi a Londra. Da gregario a riferimento, da riserva di lusso a titolare inamovibile. 

"Ho scelto il Chelsea perché è un club che crede in me e in panchina siede un tecnico che ha piena fiducia nelle mie potenzialità"

"Qui ho tutte queste cose e sono veramente felice. Se è stato un grosso cambiamento diventare la punta di riferimento della squadra? Sicuramente. È una cosa molto importante per me"

Una battuta, infine, sulla Premier. Campionato ricco, più squadre di primo livello a contendersi il titolo, un'atmosfera magica, in panchina un vincente. Il binomio Conte - Morata funziona. 

"È il campionato più combattuto al mondo. È molto fisico e ci sono varie squadre che possono lottare per il titolo. La maggior parte dei club sono forti, ma io sono contento perché sto lottando per vincere la Premier"

"Il mister crede in me ed è una cosa fondamentale per la mia carriera".

Fonte dichiarazioni GDS