Ottima prova del Ludogorets, che nonostante l'inizio difficile riesce a superare un Hoffenheim stranamente poco pungente. Sotto a causa del piazzato di Kaderaberak al minuto numero tre, i bulgari non si perdono d'animo, sfiorando la rete per buona parte della prima frazione. A inizio ripresa, un bolide di Dyakov lascia di stucco Baumann, dando il via alla rimonta dei ragazzi di Dimitrov. Nella fase centrale di frazione, il goal del definitivo 2-1, un tiro a giro "alla Del Piero" di Lukoki che fa esplodere la Ludogorets Arena. Hoffenheim fermo a 0 punti, Ludogoretes che sale a quattro.
Padroni di casa che scendono in campo adottando il 4-3-3: davanti a Broun, difesa a quattro composta da Cicinho, Moti, Plastun e Natanael. In mediana, Dyakov, protetto dalle mezz'ali Capanharo ed Anicet. Chiavi dell'attacco affidate a Marcelinho, affiancato dagli esterni offensivi Lukoki Wanderson. Un più coperto 3-5-2, invece, per gli ospiti, che si affidano al tandem Uth-Kramaric in attacco. A protezione di Baumann, i centrali Posch, Nordveit e Zuber, coperti in fase difensiva dai fluidificanti Kadaberak e Schulz. Vogt in porta, con Polanski e Rupp ai lati.
Sfida subito positiva, per l'Hoffenheim, in gol già al secondo minuto grazie a Kaderaberak, che apre e viene poi servito da Uth, marcando il più facile dei goal. Grave errore da parte della difesa del Ludogorets, che regala palla ai rispettivi avversari. Destandosi dopo il glaciale inizio, i bulgari cercano di pareggiare con Dykakov, che all'11' propone un tiro poco pungente per il portiere Baumann. Quattro minuti dopo, ancora padroni di casa pericolosi, quando è un tiro-cross di Natanael a preoccupare un Baumann comunque preciso in uscita. Rispondendo colpo su colpo, al 16' ci prova invece l'Hoffenheim, che potrebbe bissare con Kramaric se Moti non sventasse tutto all'ultimo.
Alternando continui capovolgimenti di fronte, appena tre minuti dopo è invece Anicet a rendersi pericoloso, proponendo un piazzato che si perde sul fondo. L'equilibrio tattico dei bulgari consente ai ragazzi di Dimitrov di pungere i tedeschi, non trovando però la rete di un 1-1 tutto sommato meritato. Sul finire di frazione, infatti, il Ludogorets sfiora doppiamente la rete, prima con Lukoki e poi con Anicet. Al 37' è l'esterno numero 92 a proporre un tiro alto sopra la traversa, appena cinque minuti dopo è invece Anicet a impegnare Baumann, bravissimo a respingere la conclusione del malgascio con un colpo di reni eccezionale.
Seconda frazione che, differentemente dalla prima, comincia con il Ludogorets in rete, pronto a pareggiare immediatamente i conti con Dyakov, bravissimo nell'immobilizzare Baumann con una sassata dai trenta metri. Il pareggio del mediano dà nuova linfa ai bulgari, che animati dall'1-1 cercano di mettere alle corde i più quotati avversari tedeschi. I tanti falli in mezzo al campo, causati sia dai padroni di casa che dagli ospiti, spezzano le consuete manovre di gioco e costringono il direttore di gara ad estrarre ben tre gialli in cinque minuti. Riprendendo il discorso interrotto a inizio secondo tempo, è il Ludogorets a passare in vantaggio al 72', quando è Lukoki a far esplodere la Ludogorets Arena con un meraviglioso tiro a giro dal limite dell'area.
Il 2-1 abbatte mentalmente i tedeschi di Nageslmann, davvero increduli davanti ad una squadra tanto educata tatticamente quanto cinica. I bulgari, infatti, grazie anche a due conigli tirati fuori dal cilindro, hanno avuto la capacità di abbattere i più forti tedeschi, costretti a vincere contro il Basakehir per non abbandonare prematuramente la competizione europea. All'89' altro contropiede sanguinolento del Ludogorets: l'Hoffenheim perde palla, Lukoki s'invola e serve Keseru, che fallisce però il colpo del KO definitivo.